Calano dell'8 per cento gli arrivi e le presenze alberghiere per la stagione invernal e 2011/2012
    

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Calano dell'8 per cento gli arrivi e le presenze alberghiere per la stagione invernal e 2011/2012

Edoardo Pompanin

01/07/2012
La stagione invernale 2011/2012 (da novembre 2011 a marzo 2012) presenta un movimento alberghiero del -8,3% negli arrivi e un -8% nelle presenze.
In Val Pusteria - nel comprensorio che comprende l'Alta Badia, l'Alta Val Pusteria, Plan de Corones e le Valli di Isarco e di Tures - gli arrivi sono calati del -1,5% e le presenze del -4,2%.
La stagione invernale più difficile della storia recente - per la concomitanza di diversi fattori di crisi, soprattutto nazionali - non ha risparmiato né Cortina né i nostri vicini, solito termine di paragone.
A Cortina d'Ampezzo il turismo straniero si conferma brillante (+6,3% e +8,7% rispetto all'anno precedente) e bilancia in parte il calo degli italiani (-13,0% e -14,0%). Tracollo dei movimenti nel mese di marzo 2012: -20,6% gli arrivi e -24,2% le presenze (+6,2% e +12,3% i soli stranieri): sono i dati peggiori degli ultimi 15 anni; le presenze straniere sono arrivate al 34%, contro il 21% del 1998.
La zona alpina continua dunque ad essere un valido polo di attrazione per i mercati esteri. Infatti la tendenza emersa dall'analisi dei dati cortinesi è confermata anche dall'andamento del settore turistico in Alto Adige.
L'Istituto statistico di Bolzano rileva - a consuntivo della stagione invernale in Provincia - che i turisti stranieri compensano il calo registrato fra le presenze interne (portando il dato delle presenze complessive 2011/2012 a livello di invariato rispetto all'anno precedente).
Se il totale in Alto Adige è invariato, la sola zona della Val Pusteria (Dolomiti) risulta in segno negativo, a causa della maggiore componente di turisti italiani sul totale: le sole presenze alberghiere calano del -1,5% (arrivi) e del -4,2% (presenze).
Dalle dinamiche si può trarre le conclusione che - al di là dei noti fattori di debolezza nell'offerta turistica cortinese - il nostro mercato riproduce abbastanza fedelmente la tendenza generale espressa da tutto il comparto nella zona dolomitica: una forte contrazione degli ospiti italiani e un crescente appeal delle Dolomiti per il turismo internazionale (fattore quest'ultimo che in parte rassicura sull'adeguata competitività
dell'offerta).