Variante Alemagna di Cortina e tunnel: ancora una lettera aperta al Commissario Sant'Andrea
    

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Variante Alemagna di Cortina e tunnel: ancora una lettera aperta al Commissario Sant'Andrea

Lettere al giornale

07/04/2023

A Luigi Valerio Sant’Andrea
Commissario Straordinario della Società Infrastrutture Milano - Cortina Spa
protocollo@infrastrutturemilanocortina2026.it


ad ANAS

servizioclienti@stradeanas.it


al sindaco di Cortina d’Ampezzo

protocollo@comunecortinadampezzo.bl.it


alla Redazione di “Voci di Cortina”
info@vocidicortina.it


Oggetto: variante Alemagna di Cortina e tunnel


Mi collego a quanto ha scritto il sig. Enrico Lacedelli lo scorso 28/3/2023 (pubblicata su vocidicortina.it) che prevede scenari molto ovvi sul futuro della valle d’Ampezzo dopo e durante la costruzione del “tunnel”.

I danni saranno maggiori dei vantaggi, questo è certo.

La zona del versante Tofane (ma non solo) è soggetta a frane e smottamenti e non certo da tempi recenti e le variazioni climatiche degli ultimi anni (temperature sempre più alte e rovesci sempre più potenti) fanno si (e lo faranno anche in tempi futuri) che la montagna sarà sempre più fragile e soggetta a movimenti naturali più frequenti.

Non creiamo un altro Vajont per miopia istituzionale.

Il tunnel non servirà di certo ai turisti che sceglieranno Cortina e il Cadore per le loro vacanze ma sarà solo una camionabile, un passaggio più agevole per l’Austria.

Il tunnel non risolverà gli attuali problemi di traffico, ma ne creerà di altri, in quanto attirerà certamente più mezzi perché, se sarà senza pagamento di un pedaggio, gli autisti/camionisti che sono molto attenti ai risparmi, sceglieranno molto di più l’Alemagna per andare in Austria, per non scegliere le ben più onerose direttrici autostradali del Brennero o di Tarvisio.

Anche non volendo solo pensare allo scempio che si farà di Cortina, l’attuale strada che attraversa il Cadore, da Valle di Cadore fino a San Vito, è stata pensata in origine come una mulattiera che serviva ai pochi che si avventuravano fino in Ampezzo.

Fino alla fine della repubblica Serenissima, i nobili veneziani arrivavano solo fino a Valle (dove avevano le loro case di villeggiatura) a passare le loro fresche estati per sfuggire alla canicola estiva, e poco si preoccupavano di cosa c’era sopra.

Poi con l’ottocento è iniziato un po’ di turismo estivo anche in Ampezzo, ma è solo con la prima guerra mondiale che le necessità militari hanno fatto pensare a migliorare l’accesso alle terre allora di confine (sia stradali sia ferroviarie). Neanche le olimpiadi del 1956 hanno modificato l’accesso all’alto Cadore che è rimasto impervio fino ad oggi, con alcuni passaggi ancora molto disagevoli per i veicoli (perchè per l’evento mondiali del 2021 si è pensato di costruire alcune tangenziali che però sono ancora sulla carta).

In sintesi, io credo che NON sia necessario costruire un tunnel sotterraneo in zona Tofana, ma sarebbe più logico pensare a una forte limitazione di passaggio dei mezzi pesanti in Alemagna, soprattutto nel tratto da Tai di Cadore in poi, in maniera da ridurre al minimo il traffico di mezzi pesanti, se non per motivi di necessità e con mezzi più leggeri.

Non è possibile veder passare in Alemagna camion del Portogallo, della Turchia o della Polonia .. ecc. che nulla hanno a che vedere con le necessità di rifornimento merci in cadore o in ampezzo, ma solo per by passare le autostrade che ritengono costose (con grandi disagi al manto stradale, al traffico, e conseguenze su maggior incidentalità, maggior inquinamento acustico e ambientale, blocco totale del traffico in caso di nevicate).

E’ l’ANAS a dover intervenire con dei divieti di transito, considerati la difficoltà di transito in alcuni passaggi, curve molto strette e poche aree di sosta in caso di problemi.

Piuttosto sarebbe più utile prevedere una tangenziale a Longarone per evitare quelle file da terzo mondo tra l’ultima galleria di Termine di Cadore e l’innesto dell’autostrada...


Manuel Fantini