Ritardi e aumento dei costi per la costruzione della palestra di roccia a Sopiazes.
Dopo uno stop dei lavori durante l'inverno, il Comune ha ceduto alla ditta F.M. Fabbricazioni Metalliche di Cagliari: l'impresa sarda aveva avanzato la richiesta di una "riserva" nel registro di contabilità, cioè maggiori costi rispetto all'appalto, ed è riuscita ad ottenere altri 250 mila euro al costo di costruzione fissato dall'appalto.
Al 2° stadio di avanzamento dei lavori - che vale in tutto la cifra di 280.000 euro sui 2.825.000 euro totali - la riserva iscritta era pari a circa 900.000 euro, con le più varie motivazioni, riferite sia agli aspetti contrattuali che alle lavorazioni svolte. Aumento respinto in toto dal direttore dei lavori, ingegner Antonio Ingegneri, e anche da un parere legale richiesto dall'Amministrazione comunale, che suggeriva la risoluzione del contratto con la ditta appaltatrice.
Tutto questo, nonostante i ritardi accumulati dalla ditta, come spiegato dall'Amministrazione comunale in una nota, la cui produttività si è rivelata decisamente al di sotto delle aspettative con solo lo 0,045 per cento dell'opera realizzata per giorno di lavoro.
«Una prestazione deludente - si legge nella nota - al punto che si è seriamente pensato di recedere il contratto causa inadempienza».
L'Amministrazione comunale, invece, ha preferito trovare un accordo con la ditta costruttrice per proseguire i lavori, e non subire altri rallentamenti nella costruzione dell'opera. I precedenti accordi contrattuali, quindi, sono stati rivisti, onde evitare un contenzioso con le parti interessate; è stato avviato un nuovo contratto, con nuove cifre, nuovo piano dei lavori, nuova tabella per le consegne. Secondo quanto ci è stato riferito dall'Ufficio dei Lavori Pubblici di Cortina, la palestra dovrà essere consegnata entro l'agosto 2013.
Le motivazioni che hanno portato la Giunta ad approvare l'aumento per la palestra di roccia al coperto sono, a detta dell'assessore ai Lavori Pubblici Adriano Verocai, due.
«La prima - spiega Verocai - è stata che, se anche avessimo optato per la risoluzione del contratto, le inevitabili procedure burocratiche avrebbero sicuramente allungato i tempi invece che accorciarli. L'accordo con la ditta è stato trovato al fine di realizzare l'opera quanto prima.
Abbiamo giudicato che l'interesse pubblico - l'opera è attesa con molta
partecipazione dalla comunità degli scalatori - fosse nell'avere la
palestra pronta per l'uso».
La seconda considerazione partiva dal
fatto che i costi in più erano giustificati da lavori suppletivi
rivelatisi necessari ed effettivamente eseguiti. «Il fatto - prosegue
Verocai
- è che si tratta di un'opera innovativa, che ha pochi
precedenti di riferimento e con un interrato profondo 12 metri. Con
tante incognite i guai di cantiere sono dietro l'angolo così come gli
aggiustamenti di rotta in corso d'opera cui gli ingegneri devono far
fronte. Non sono cose da farci preoccupare oltre un certo grado anche
perché, ormai, le opere di calcestruzzo sono terminate ed erano quelle
più difficili e 'imprevedibili' da gestire. Ora rimangono solo da
apporre i prefabbricati i cui materiali sono già in fase di lavorazione e
dai quali non ci si aspettano brutte sorprese quando, all'inizio della
primavera, riprenderanno i lavori».
COSTI IN AUMENTO FIN DALL'INIZIO, CAMBIO DI SITO , LAVORI A SINGHIOZZO PER LA PALESTRA DI ARRAMPICATA AL COPERTO
La palestra di roccia al coperto a Sopiazes è un'opera che ha destato molte perplessità fin dall'inizio, a partire dai costi elevati, ma anche per altri motivi: la locazione prescelta (un'opera a sé stante e avulsa da un complesso poli-sportivo), la mancanza di un adeguato studio preparatorio sul numero dei potenziali frequentatori, l'assenza di un programma per la futura gestione.
Era già in programma nel 2009, poi slittata al 2010 per la mancanza del progetto preliminare richiesto dalla legge per le opere di importo superiore al milione di euro. Secondo un primo studio di fattibilità del gennaio 2009, l'opera era stata inserita per motivi logistici in una zona il più vicino possibile agli impianti esistenti (bar e campo coperto del tennis Country Club), vale a dire sulla scarpata sotto la strada all'altezza circa dell'hotel Columbia. L'intenzione dell'Amministrazione era in questo caso di poter sfruttare gli spogliatoi, il bar e i servizi del tennis, evitando doppi servizi.
Nell'aggiornamento al preliminare, l'Amministrazione ha optato per un altro sito, vale a dire l'area compresa tra il tracciato finale della pista di bob ed il campo tennis n°1, a ridosso del bosco. Il motivo principale dello spostamento dell'area è dovuto, come confermato dall'assessore all'Urbanistica Adriano Verocai, alla questione dell'acquisto dei terreni da diversi proprietari per poter effettuare lo scavo sotto la strada di Ronco e il successivo cambio di destinazione. Il nuovo sito, invece, è di proprietà del Comune ed è già destinato ad area sportiva e servizi, e la Sovrintendenza non ha opposto veti.
2,4 MILIONI - questa la spesa prevista dopo l'approvazione di una prima versione del progetto preliminare.
3,3 MILIONI - a tanto è lievitato il preventivo di spesa della struttura dopo le osservazioni presentate da Scoiattoli, Guide Alpine, Soccorso Alpino e Cai allo studio di fattibilità eseguito dallo Studio Pascoli di Treviso: troppo piccola la struttura e troppo ristretta l'area arrampicabile.
In questa cifra non sono contabilizzati i costi per la riqualificazione della zona (parcheggi e quant'altro).
2,825 MILIONI - in seguito al ribasso d'asta di circa 19%, la ditta F.M. Fabbricazioni Metalliche di Cagliari ha ottenuto l'appalto per la costruzione della palestra a Sopiazes. Il risparmio per il comune di Cortina sarebbe stato di circa 600 mila euro rispetto al preventivo iniziale.
900 MILA - sono gli euro richiesti dalla F.M. Fabbricazioni Metalliche fuori preventivo per continuare i lavori del secondo stralcio della palestra di roccia.
250 MILA - sono gli euro che il Comune di Cortina d'Ampezzo ha deciso di dare alla F.M.
Fabbricazioni Metalliche purché vada avanti con i lavori di costruzione della palestra.
la ditta è stato trovato al fine di realizzare l'opera quanto prima. Abbiamo giudicato che l'interesse pubblico - l'opera è attesa con molta partecipazione dalla comunità degli scalatori - fosse nell'avere la palestra pronta per l'uso».
La seconda considerazione partiva dal fatto che i costi in più erano giustificati da lavori suppletivi rivelatisi necessari ed effettivamente eseguiti. «Il fatto - prosegue Verocai
- è che si tratta di un'opera innovativa, che ha pochi precedenti di riferimento e con un interrato profondo 12 metri. Con tante incognite i guai di cantiere sono dietro l'angolo così come gli aggiustamenti di rotta in corso d'opera cui gli ingegneri devono far fronte. Non sono cose da farci preoccupare oltre un certo grado anche perché, ormai, le opere di calcestruzzo sono terminate ed erano quelle più difficili e 'imprevedibili' da gestire. Ora rimangono solo da apporre i prefabbricati i cui materiali sono già in fase di lavorazione e dai quali non ci si aspettano brutte sorprese quando, all'inizio della primavera, riprenderanno i lavori».