SEMPRE SULLA PARROCCHIALE
    

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SEMPRE SULLA PARROCCHIALE

Lettere al giornale

01/10/2009

 Ho letto su «Il Giornale» del 16 settembre un' articolo di Sgarbi sulle chiese che riporta una frase di Mons. Gianfranco Ravasi (Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione per i beni culturali): «Un certo cattivo gusto nelle chiese oggi è un dato di fatto. Per questo è indispensabile una formazione di tipo estetico a partire dai seminari e dalle parrocchie».

Il pensiero mi corre alla nostra parrocchiale di San Jaco.

Premetto subito che non faccio parte di quelli che sanno, non sono all'altezza, ma di quelli che semplicemente sentono, e dunque: - il pavimento seppur costoso e messo in opera a regola d'arte emana tristezza e malinconia; - sono stati tolti i lampadari e sostituiti con un'illuminazione a faretti che valorizza molto le pitture e i particolari architettonici degna di un museo o un palcoscenico teatrale; - sono stati tolti i portacandele.

Non si può più accendere un lumino di fede davanti ad una cara immagine; - sono stati tolti i banchetti dei bambini che il solo guardarli faceva tenerezza. Veniva alla mente che per di lì siamo passati noi, i nostri figli, nipoti… È stato spezzato un sottile filo che teneva unite le generazioni; - nel presbiterio non c'è più la maestosità, la solennità e la compostezza dell'introìbo ad altare Dei.

Le parole di Mons. Ravasi forse in parte si possono applicare anche da noi.

Credo che cancellare la memoria sia un errore per chi la fa ed un grande dolore per chi la subisce.

Marisa Colli