Ieri dalle 17 alle 19 piazza Angelo Dibona si è riempita di gente per assistere alla seconda tappa del Vertical Combined Marco Da Pozzo, la gara di boulder, arrampicata senza corda su pareti basse con pochi movimenti, molto difficili, con dei materassi a terra, aperta a tutti.
Si è potuto assistere alle prodezze dei "big" del boulder, tra cui anche Sara Avoscan, campionessa della specialità, allenata dal cortinese Luca Zardini Canon; ma i tracciati erano alla portata di tutti: dai difficili strapiombi, a pareti un po' meno inclinate con appigli più facili da afferrare. Chi riusciva a portare a termine più tracciati possibili ha potuto poi accedere alla finale.
Il trofeo Marco Da Pozzo andrà a chi farà meglio tra la gara di boulder di ieri e la discesa dalla Punta Nera di oggi. L'idea dei abbinare al freeride la gara di boulder è stata introdotta l'anno scorso per ricordare la guida alpina e Scoiattolo Marco Da Pozzo, morto tragicamente sul campanile di Cortina nel 2010.