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"Quali prospettive per il turismo della Montagna e quale futuro per quella bellunese"

Edoardo Pompanin

01/02/2013
Tutti concordi i relatori del Convegno - organizzato il 23 gennaio all'Hotel Miramonti di Cortina d'Ampezzo dal Rotary Club Cadore Cortina d'Ampezzo, introdotto da Massimiliano Pachner e moderato da Andrea Cecchella di Tele Belluno - nell'indicare una strada virtuosa al turismo montano.

Rivalutare le ricchezze del territorio e le sue peculiarità, fare Sistema e assemblare il Prodotto, definire un cliente tipo (target) e commercializzare la propria offerta sui mercati (al plurale, perché non esiste solo l'Italia).

Proponiamo i migliori passaggi.

Le "pillole" del Convegno Aldo Del Bò di Torre Rotonda (direttore rivista Professione Montagna):
"Dopo le Olimpiadi, Cortina l'ho vista dolcemente addormentarsi".

Francesco Bosco (direttore Funivie Madonna di Campiglio)

"Quando si parla di turismo c'è poca attenzione a individuare professionalità che possano darti indirizzi", soprattutto per i tavoli alti della politica. A Madonna di Campiglio oggi si propone il prodotto, c'è la vendita, con personale che gira il mondo e propone pacchetti. Non siamo più ostaggio di un unico mercato (italiano): abbiamo altri 32 "rubinetti" (paesi). È impensabile il turismo solo di qualità: oggi il turismo è qualità e quantità (altrimenti non si sta a galla).
Le società di impianti a fune è giusto che distribuiscano dividendi, ma anche che investano.
In Trentino, però, solo le funivie di Madonna di Campiglio distribuiscono dividendi, anche se ormai i costi di gestione sono diventati abnormi. Le società impiantistiche creano indotto: ogni euro fatturato, diventa 7 o 8 euro per il territorio (25 milioni fatturati dagli impianti generano cioè 160 milioni nel turismo). Cosa si fa della montagna se manca il turismo? Manteniamo l'ambiente, anche perché senza ambiente non c'è turismo: ci vorrebbero politiche per fare sistema, ad esempio per avere la forza di reclamare il gasolio agevolato, come in agricoltura (mentre oggi gli impianti lo pagano a prezzo pieno, e lo stesso per l'energia elettrica). Promozione: il concetto corre il rischio di essere
"aria fritta"; commercializzazione: è invece promozione+vendita. Occorre individuare target e mercati per il prodotto che hai da vendere.

Stefano Illing (presidente Consorzio Cortina Turismo)

La provincia di Belluno ha lo 0,57% di territorio vincolato a piste; se la redditività di un ettaro di pascolo è pari a 1 euro, la redditività delle piste da sci vale 1.600 volte (7.500 volte per zone come quelle di Cortina e di Alleghe). Per dare un'idea delle risorse che andrebbero investite nel marketing si può ipotizzare che su 400 milioni di euro di fatturato stimato per Cortina, dovremmo destinarne il 2% (o il 3%), come accade nelle industrie (cioè 8/12 milioni di euro).
La Trentino spa spende in comunicazione 10 milioni, sui 25 milioni che gestisce.
Sankt Moritz spende 14 milioni, Zermatt 8 milioni, Sankt Anton 5 milioni, Cortina 1,3 milioni e Dolomiti Stars 450.000 euro.
Il contributo della Regione Veneto per la promozione a Cortina è di 25.000 euro.
Ci vuole il "prodotto turistico", e il coordinamento del sistema.