Diffamazione. È questa l'accusa che il Sindaco di Cortina Andrea Franceschi dovrà sostenere in tribunale in seguito alla querela presentata dall'ex responsabile del Servizio lavori pubblici del Comune Emilia Tosi.
La querela nei confronti del primo cittadino è partita a maggio dell'anno scorso, quando gli uffici comunali vennero scossi da un'improvvisa visita della Guardia di Finanza che perquisì gli uffici e le abitazioni di sette persone, tra cui il Sindaco e mezza Giunta.
Franceschi accusò dai microfoni di Radio Cortina, e successivamente attraverso un comunicato, Emilia Tosi di aver mosso accuse nei suoi confronti, usando parole che la dottoressa Tosi ha ritenuto «gravemente e gratuitamente offensive nei miei confronti».
Nei suoi confronti Franceschi espresse il seguente giudizio - la dichiarazione è agli atti e rappresenta parte del capo di accusa - : «È maleducata, risponde ai cittadini, tratta male le associazioni […] ogni appalto che fa lo sbaglia, bisogna sempre riproporlo e sistemarlo».
Oltre a questo, il Sindaco si rivolse alla sua ex dirigente con le seguenti parole - anch'esse estrapolate dalla notifica del rinvio a giudizio-: «[…] una che in un'azienda privata dura cinque minuti, i suoi cantieri sono tutti fermi e non risponde a me e ai suoi assessori, tutte le cose che volevamo portare avanti sono lì inchiodate nel suo ufficio […]".
Parole, commenta oggi il Sindaco, «delle quali ero e sono fermamente convinto.
Il servire nella Pubblica Amministrazione deve essere un onore e un premio per i più intraprendenti, non una questione di privilegio sindacalizzato che permette a chi vuole evitare ogni fatica di sonnecchiare beatamente a spese del contribuente; e che spese! Così facendo una piccola minoranza di persone - a Cortina una porzione, in totale onestà, sempre più piccola - svilisce e getta un'ombra sulla maggioranza dei dipendenti comunali che lavora di gran carriera, a partire dai nostri operai».
Ed è di pochi giorni fa la notizia di una seconda querela, sempre per diffamazione, da parte di Emilia Tosi nei confronti del sindaco Franceschi. Anche in questo caso vengono contestate alcune dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino dai microfoni di Radio Cortina, questa volta riguardo alla ritardata apertura della micro centralina in località Majon.
Secondo quanto riportato in una nota dell'Amministrazione comunale, le parole di Franceschi sulle quali ruota la querela sono le seguenti: «Qua avrò scritto dieci lettere all'Ufficio Lavori Pubblici, ma sapete che poi quando si scrivono le lettere si viene accusati, si finisce indagati per pressioni sul personale; aspettiamo che si degnino di fare le ultime carte, di accendere questa benedetta centralina, ma ogni volta che si prova a dire qualcosa a certi dipendenti si finisce in Procura come è capitato a me nei mesi scorsi per ragioni come queste».
«Cosa c'è di offensivo in queste parole?» si chiede Franceschi nella stessa nota. «Emilia Tosi non è neppure nominata e tutti sanno che la micro centralina non è mai stata attivata per ritardi e inefficienze. A questo punto mi chiedo e chiedo a tutti: è ragionevole venir sottoposti a giudizio per un'affermazione come quella sopra riportata?» Una domanda alla quale dovrà rispondere l'autorità giudiziaria.