Una forma di tutela, qualora i lavori, che si eseguiranno nel sottosuolo, dovessero provocare danni. È quanto hanno chiesto gli oltre cinquanta condòmini che risiedono nel grande stabile che sovrasta Largo delle Poste, il condominio Cortina Centro.
La loro preoccupazione è determinata dalla particolare composizione del terreno, dove si intende scavare per realizzare il nuovo parcheggio multipiano. L'edificio è in mezzo, guardando dalla piazza, fra gli alberghi Alaska ed Ampezzo, sopra l'X Bar e le altre attività commerciali. Il condominio ha chiesto ed ottenuto, dal Tribunale di Belluno, un accertamento tecnico preventivo.
Il giudice ha nominato come consulente l'architetto Monica Clai di Belluno, che è affiancata da altri tecnici. Il condominio ha come consulente il professor Bruno Zan, docente dell'Università di Venezia. La società controllata Servizi Ampezzo, incaricata dal Comune di Cortina di progettare e realizzare l'opera, si avvale come consulente dell'ingegner Franco Sogne, che supporta da tempo Marco Siorpaes, responsabile unico del procedimento, oltre che amministratore unico Se.Am. L'azione è una normale forma di tutela, attuata da chi teme le conseguenze di lavori di edilizia, di costruzione o di scavo. In una futura controversia per danni, ci sarebbero basi certe, dalle quali partire, per le perizie successive.
«Questa procedura - spiegano i condòmini, che hanno fatto richiesta al tribunale dell'accertamento tecnico preventivo - ha lo scopo di fotografare lo stato dei luoghi e di individuare i possibili punti critici.
Questi rilievi si fanno in modo da rendere più semplice e certa la definizione della controversia, in caso di eventuali danni, che dovessero essere arrecati all'edificio, dalle opere che si intendono realizzare.È ovvio che il condominio Cortina Centro, essendo più che preoccupato per l'entità e le caratteristiche di quello scavo, intende chiedere opportune garanzie (assicurazione, fideiussioni e quant'altro) qualora si voglia malauguratamente insistere con la realizzazione del progetto».
Inizialmente ci sono stati due approfonditi sopralluoghi dei tecnici. In seguito è stata depositata la perizia, dopodiché il legale incaricato dai proprietari, l'avvocato Mario Bergamo, del Foro di Venezia, ha fornito le indicazioni sulle modalità, con cui muoversi.
Da quanto risulta a chi risiede nel palazzo, anche altri proprietari di edifici vicini, che pure guardano su Largo delle Poste, si stanno muovendo nella medesima direzione, stanno pensando di tutelarsi nella stessa maniera. Buona parte di queste preoccupazioni nascono dalla perizia idrogeologica, redatta dall'ingegner Simonini, che ha sconsigliato di scavare tre piani, sotto l'attuale livello della piazza, ma di limitarsi a due: lo studio, frutto di ripetuti sondaggi, ha sottolineato la notevole complessità del terreno, in quell'area.
Oltre a questa forma di autotutela, alcuni dei condòmini auspicano che la società Servizi Ampezzo, per conto dell'amministrazione comunale, possa ripensare all'opportunità di realizzare quel parcheggio, in quel posto, possa tornare sulla sua decisione, per i costi, i disagi, i rischi che quello scavo comporta.
«Quanto alla possibilità di fare un passo indietro - sostengono - crediamo che per la Se.Am. sarebbe possibile uscirne in modo onorevole. Infatti nei contratti preliminari di compravendita dei posti auto sotterranei, che sono già stati sottoscritti, sono contenute alcune clausole che consentono la risoluzione "qualora ragioni di carattere amministrativo, tecnico od economico dovessero indurre SeAm a non procedere alla realizzazione".
In questo caso la società sarebbe tenuta solamente a restituire l'anticipo ricevuto e gli interessi, senza spese aggiuntive».