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Forse bloccati i Fondi Brancher (Durnwalder permettendo)

Edoardo Pompanin

01/02/2013
Forse sbloccata la distribuzione dei Fondi Brancher, cioè dei soldi che le Provincie autonome di Trento e Bolzano tirano fuori per tenere buoni i Comuni confinanti (e altri non strettamente confinanti). Si tratta di 40 milioni di euro l'anno per ognuna delle due Provincie; nella cassa dell'Odi (l'organismo di indirizzo per la destinazione dei fondi) sono congelati ormai 109 milioni di euro, una manna per i Comuni con lo "statuto ordinario".

BLOCCO DEI FONDI PER I RICORSI AL TAR

La graduatoria definitiva 2010-2011 per l'assegnazione dei fondi è stata impugnata da sei Comuni, ritenendola viziata da violazione di legge, eccesso di potere e illogicità, soprattutto in considerazione delle finalità d'integrazione, sviluppo e coesione territoriale del fondo di sviluppo dei Comuni di confine.

SI CERCA L'ACCORDO DEI COMUNI PER UNA SOLUZIONE CONDIVISA
L'assemblea dei Comuni confinanti e l'Odi hanno cercato una mediazione che portasse ad una soluzione condivisa del problema della distribuzione omogenea dei soldi ad evitare la controversia giudiziale. La soluzione è la sottoscrizione di un ulteriore «regolamento» (protocollo d'intesa) che garantisca un maggiore livellamento e una più ampia ricaduta dei fondi su tutti i Comuni.

Il protocollo di intesa fra i 48 Comuni interessati è stato firmato da quasi tutti (si è tirato fuori il Comelico Superiore). Nel documento c'è l'impegno ad accettare la graduatoria 2011 e, a determinate condizioni, l'iter per l'avviso pubblico del 2012 e del 2013. Nei punti essenziali, il "regolamento" modifica alcuni parametri di assegnazione, ad esempio attribuendo un punteggio premio ai Comuni che non hanno conseguito finanziamenti nel 2011, cercando una distribuzione più proporzionata dei fondi pubblici.

Inoltre, i Comuni si impegnano in proprio a mantenere un comportamento di collaborazione fra Enti Pubblici e di perequazione economica fra territori. Entro il 2013 ogni Comune si vedrà assegnati almeno 3,9 milioni di euro.

IL COMUNE DI CORTINA E LA LETTERA A DURNWALDER
Il comune di Cortina, con il sindaco Andrea Franceschi, è tra i promotori dell'iniziativa di mediazione, che di fatto sblocca importanti investimenti. Da parte di Franceschi è partita anche l'idea di scrivere una lettera al presidente della Provincia autonoma di Bolzano Luis Durnwalder e firmata da tutti e 48 i Comuni.
Si chiede che il Presidente sblocchi i fondi arretrati dovuti da Bolzano; è noto, infatti, che Durnwalder è orientato a concedere i fondi solo ai Comuni che confinano con l'Alto Adige, anche se il fondo Brancher prevede diversamente.

Lettera firmata dai 48 Comuni confinanti al Presidente Durnwalder
Egregio Presidente Durnwalder, non succede spesso che tanti Comuni montani, diversi per storia, bisogni e tradizioni, si siedano attorno ad un tavolo per decidere del futuro comune. Capita ancora più di rado - anzi, ha un che di miracoloso - che da quello stesso tavolo quegli stessi rappresentati dei cittadini si alzino animati da una decisione collegiale e da un proponimento comune. Eppure, è proprio quello che è successo tra i nostri Comuni Veneti e Lombardi, che confinano con le Province Autonome di Trento e Bolzano. In questi mesi siamo riusciti ad appianare le divergenze e a trovare un accordo sull'impiego dei Fondi che fanno capo all'Odi: fondi importanti, vitali, talvolta, per garantire lo sviluppo di territori posti a ridosso delle Province autonome e gravemente svantaggiati dal confronto impari di investimenti e opportunità di crescita che si sperimenta ai due lati del confine. Un confine che, lungi dal continuare a essere uno spartiacque tra 'semplici cittadini' e 'privilegiati', può divenire nulla più che un segno incapace di dividere e un invito ad unire nella differenza.

Ora che anche la difficile matassa dei ricorsi è stata sciolta, abbiamo la possibilità di conquistare lo storico risultato di integrare e restituire alla parità della condizioni territori distinti ma affratellati - e non solo dalla vicinanza - che per troppo tempo sono stati separati da una barriera amministrativa e dalla sperequazione nel trattamento. I Comuni confinanti con le Province Autonome hanno saputo trovare un accordo sul loro futuro.

Un accordo tra molte voci che, dopo molte prove e mediazioni, si sono fuse in una sola e quell'una, ora, è rivolta a Lei. I Comuni, infatti, indipendentemente dalla posizione o dal fatto di confinare ora con Trento ora con Bolzano, hanno saputo decidere assieme e, sempre assieme, si rivolgono a Lei, signor Presidente, invitandoLa a sbloccare quei fondi di Sua competenza che la legge dello Stato attribuisce ai nostri cittadini e allo sviluppo dei rispettivi territori.
In qualità di Sindaci, eletti dal popolo e firmatari dell'intesa, non La invitiamo unicamente a seguire l'esempio della confinate Provincia Autonoma di Trento, che ha già autorizzato l'erogazione dei fondi di sua competenza.

Le chiediamo anche di accompagnarci nel coronamento di questa bellissima prova di democrazia - e di una democrazia che funziona - che abbiamo cercato di dare decidendo, in tantissimi, del futuro e del bene di ognuno.

I nostri territori hanno una nuova possibilità di crescere e, da oggi, possono farlo camminando alla pari gli uni con gli altri, sostenuti dalla consapevolezza che l'unire le forze in comune garantisce un risultato maggiore della somma dei singoli presi uno alla volta.
RingraziandoLa per l'attenzione, cogliamo l'occasione di porgerLe i sensi della nostra altissima stima.

Durnwalder : "Noi non paghiamo "
FONDO BRANCHER: "L' impiego non è conforme alla legge" .
I Sindaci chiedono che i soldi siano sbloccati
(dal Dolomiten del 26-27 gennaio 2013 - traduzione di Sisto Menardi)

ANPEZO / CORTINA D'AMPEZZO (sh).

La lettera è stata scritta dal Sindaco ampezzano Andrea Franceschi e firmata dagli altri 47 sindaci.
Il Sudtirolo deve liquidare i fondi previsti dall'accordo di Milano. Il Governatore Luis Durnwalder è molto deciso in merito: «Non lo faremo!» dice. «La distribuzione degli stanziamenti del Fondo non è, a nostro parere, come previsto dalla legge», dice Durnwalder.

"La direzione del Fondo e i Comuni non hanno fatto progetti per impiegare il nostro denaro per i Comuni confinanti con il Sudtirolo, ma hanno messo i soldi assieme a quelli del Trentino e poi hanno fatto dei progetti di loro scelta - addirittura per Comuni che confinano giù con Brescia. Io sono del parere che questo non sia nello spirito della legge». A queste condizioni non è disposto a versare denaro, dice Durnwalder, «e così risponderemo alla lettera dei sindaci.
E poi la cosa finirà probabilmente in tribunale ».

I 48 sindaci nella loro lettera a Durnwalder sottolineerebbero di aver trovato un accordo sulla futura ripartizione delle risorse del "Fondo Brancher" approvato anche dai Comuni confinanti, da sempre nominati da Durnwalder come gli unici ad averne diritto.

Questi fondi sarebbero vitali per i Comuni e potrebbero appianare il divario finora esistente tra i Comuni delle province autonome e quelli al di fuori, in modo da poter annullare le attuali ben marcate differenze:
invece di un simbolo di separazione, un invito ad unire le diversità.

Nei "Fondi Brancher" creati alla fine del 2009, come parte dell'accordo di Milano, non sono mai confluiti fondi dal Sudtirolo, perché il governo provinciale ritiene che i principi per l'assegnazione dei fondi applicati dalla direzione dell'Odi non sono conformi alla legge. L'anno scorso sembrò ci fosse un cambiamento: il governo Monti abolì l'Odi, ma su intervento della Lega il Parlamento lo istituì nuovamente.

Il Consiglio di Amministrazione dell'Odi è composto da otto rappresentanti, di cui i rappresentanti dello Stato sono la maggioranza; al Sudtirolo appartiene un unico rappresentante.
Il governatore Durnwalder aveva sempre sostenuto che doveva interessare solo i Comuni confinanti con il Sudtirolo e che venissero realizzati solo i progetti che promuovessero la cooperazione tra i Comuni da questa e da quella parte del confine (pista ciclabile Dobbiaco-Cortina, iniziative sul Passo dello Stelvio, ecc.).