Dal primo aprile l'ospedale Codivilla-Putti di Cortina, per nove anni gestito nella forma mista pubblico-privato, tornerà pubblico. Lo ha deciso ieri il Consiglio regionale, votando un emendamento del consigliere della Federazione di Sinistra Pierangelo Pettenò, appoggiato dal Pd e anche da una parte del Pdl.
«Finalmente dopo anni, la battaglia condotta da comitati locali per la sanità e dalla Federazione della Sinistra affinché la gestione dell’ospedale torni ad essere interamente pubblica è stata vinta - afferma Pettenò in una nota - . Sulla defunta sperimentazione, la Giunta aveva ammesso i risultati negativi dal punto di vista economico e sul raggiungimento degli obiettivi che non avevano fatto diventare il Codivilla un polo attrattivo di cure per i soggetti provenienti da fuori Regione, oltre ad essere intervenute al riguardo inchieste giudiziarie. Adesso bisogna ritornare ad una gestione completamente pubblica, come chiedono le istituzioni locali».
Non è tuttavia dello stesso parere Matteo Toscani, vicepresidente del Consiglio Regionale della Lega Nord: ««Folle - commenta Toscani - La conseguenza di questo voto è una sola, gravissima per i cittadini e il territorio: l’inevitabile chiusura dell’ospedale di Pieve di Cadore o di Agordo, dal momento che il delicato equilibrio nel numero dei posti letto a questo punto non regge più». «Di fronte a una decisione così penalizzante – conclude Matteo Toscani – mi aspetto una dura reazione da parte dei sindaci e dei vari comitati: il sistema sanitario provinciale rischia di crollare a causa di giochetti politici inaccettabili. Da stigmatizzare il fatto che consiglieri regionali giochino sulla salute dei bellunesi».
Nessuna presa di posizione, invece da parte del sindaco di Cortina Andrea Franceschi. «Sapevamo che una sperimentazione durata nove anni avrebbe prima o poi dovuto finire» commenta Franceschi. «La Regione doveva dare una risposta certa perché, dopo un certo punto, l’incertezza era peggiore di qualsiasi opzione. Quello che ci importa non è il passato ma il futuro dell’ospedale e dell’assistenza sanitaria agli abitanti e agli ospiti di Cortina. Due sono i punti sui quali vogliamo puntare: il potenziamento dell'emergenza/urgenza, in modo che chi ha bisogno di cure immediate possa avere la stessa probabilità di salvarsi di chi vive in città; in secondo luogo, la possibilità di avere ambulatori specialistici a rotazione, di modo che i pazienti non debbano scendere a Belluno ma periodicamente possano farsi visitare qui; infine, reparti di eccellenza, così come merita una struttura storica come il Codivilla Putti. Questi sono i punti da cui partire. Su questo piano, il Comune è pronto a farsi coinvolgere, dopo aver più volte manifestato la sua disponibilità ad entrare come socio nella gestione, valutando come valorizzare il patrimonio immobiliare della Ussl per reinvestire i profitti a favore del Codivilla e della sanità bellunese. Siamo aperti a valutare le diverse possibilità che si presenteranno, ribadendo che, per noi, non conta il passato, ma il presente dell’ospedale e il futuro dell’assistenza sanitaria a Cortina d’Ampezzo».