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Cortina artistica e culturale ieri e oggi

Roberto Pappacena

01/01/2013
Sono felice per - se permettete - l' anche mia Cortina quando in stagione viene presa d'assalto da intellettuali e artisti famosi che, foresti, provengono da ogni parte dell'Italia e del mondo.
Non posso, tuttavia, non rimpiangere la Cortina di un tempo, ravvivata durante tutto l'anno dalla costante presenza di personaggi indimenticabili che qui avevano le loro radici.

Mi riferisco ai fervidi ritrovi, addirittura settimanali, nella casa gioiosa di Alis e Giorgio Levi, nella suggestiva cucina di Rachele Padovan, nel salotto elegante della contessa Mila Angelini... E come non ricordare la superba iniziativa del "Premio Ulisse", fondato, nel 1949, da Maria Luisa Astaldi? E le stimolanti attivitą del Circolo Artistico, nel Palazzo delle Poste, del Circolo della Stampa, dell'Associazione Astronomica, per fortuna tuttora attivissima per merito del suo appassionato direttore Alessandro Dimai? Si pensi, poi, ai Caffč come "Il Cristallino" o "l'Alaska", animati per lunghi periodi dalla presenza di musicisti famosi, specie nell'epoca in cui trionfava la musica jazz. Le cene, oggi, dell'Accademia della Cucina, sono per fortuna sempre pił ravvivate da interventi culturali di prim'ordine.

Ed č giusto ovviamente chiarire che la folla di personaggi che dal di fuori invadono stagionalmente Cortina, esercita una indiscutibile attrazione: siamo, in tal senso, grati al fervido e brillante Francesco Chiamulera per avere arricchito il paesaggio cortinese con una metaforica "Montagna di libri"
che, nella prospettiva di un alpinismo culturale, ci invita ad arrampicare su cime della mente e della fantasia, in grado spesso di competere degnamente con quelle della natura.

Ma come era bello, che so, incontrare Indro Montanelli e conversare lungamente con lui durante il comune percorso! O imbattersi nel grande Dino Buzzati che ha arricchito, non solo in stagione, con la sua magica presenza, la Valle d'Ampezzo! Era bello anche recarsi nello studio del lucano Italo Squitieri, per ammirare le sue vivide, pulsanti creazioni pittoriche commentate dalla sua voce! Cortina era insomma arricchita dalla costante o frequente presenza di artisti, musicisti, scrittori che vi erano nati o l'avevano scelta come seconda patria.

Penso, tra questi, al geniale e coltissimo architetto Edoardo Gellner, alla fervida scrittrice Milena Milani che, eternamente giovane, nella rubrica "Amo non amo" di "Cortina Vacanze Oggi", il giornale diretto dalla insostituibile Rosanna Raffaelli Ghedina, consorte fortunata dell'attraente fotografo Roberto, segue e racconta da lontano le vicende culturali di Cortina meglio e pił dettagliatamente di noi che vi abitiamo; ad Aldina Manaigo, che fu sensibilissima pittrice di visioni paesaggistiche sospese tra realtą e sogno; al caro amico Mario Caldara Cenja, "L'indigeno" che amava dedicarsi ad affascinanti "Riverenze e irriverenze"; al vigoroso e vibrante pittore Elio de Zanna; al sempre giovane Giulio Siorpačs, sovrano di uno Studio sempre pił gremito di immagini affascinanti e sempre aperto agli amici e a chi desidera conoscerlo, e che alla vivacissima figlia Patrizia ha trasmesso gioiosamente l'amore per l'arte; a Eddy Demenego, strenuo protagonista della sua nobile concezione dell'arte pittorica; al geniale pittore Renato Balsamo, che č stato a lungo appassionato direttore de "Ra Ciasa de ra Regoles", dove ha sistemato in modo superbo, prima di tornare a vivere nella sua terra campana, l'imponente collezione di quadri, donata in gran parte alle Regole d'Ampezzo da Rosa Braun, vedova dell'indimenticabile direttore Mario Rimoldi; a tutti gli attuali appassionati e mirabili custodi del Museo d'arte Moderna e Contemporanea, che sarebbe lungo qui elencare, e che considero i degni sacerdoti del tempio pił illustre che Cortina abbia eretto all'arte della pittura; a Emilio Bassanin, gią ottimo docente d'arte, che sarebbe ora riproponesse in una mostra i suoi incisivi e scattanti motivi pittorici;
ad altri, infine, che lo spazio non mi consente di citare: artisti che, pur non essendo adeguatamente pubblicizzati, contribuiscono ad arricchire Cortina con il loro pudico fervore creativo.

Sarebbe, infine, un errore imperdonabile passare sotto silenzio quel vero e proprio gigante dell'arte fotografica che risponde al nome di Stefano Zardini. Si deve, tra l'altro, alla sua fittissima presenza il successo ottenuto dai due ponderosi volumi dedicati alla Chiesa Parrocchiale: "San Jaco", il primo, e "La Madonna della Difesa", il secondo, nei quali il professor Paolo Giacomčl ha profuso tutta la sua scienza storica e la sua profonda cultura: un "modus vivendi et dicendi" la realtą spirituale che oggi č pił che mai necessario per ritrovare quella "joie de vivre" che si va purtroppo spaventosamente perdendo.