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111 Cime attorno a Cortina

Mario Ferruccio Belli

01/12/2012
Trecentottantadue pagine con centinaia di fotografie a colori per raccontare come salire su centoundici montagne, attorno a Cortina, un impegno divertente ma non facile che i tre autori hanno affrontato con gioia, si direbbe. Una parola sugli autori: Ernesto Majoni, 54 anni, è laureato in giurisprudenza, alpinista provetto, ha scritto centinaia di articoli sull'alpinismo in genere e una dozzina di libri sulle montagne e le guide alpine; Sandro Caldini, suo coetaneo, vive a Firenze, è musicista e si occupa di alpinismo soprattutto attraverso il Cai; Roberto Ciri, 44 anni, vive a Brescia, è astrofisico (sic!) dell'università di Padova e contemporaneamente istruttore del Cai.

Qualche parola sul volume (pagine 382, prezzo di copertina euro 25,50), gradevole per il taglio e la stampa. E arrivato nelle vetrina proprio in questi giorni di fine autunno, quando dalle finestre vediamo la neve chiudere i sentieri. Dunque proprio per aiutare a sognare, quantomeno, le arrampicate del prossimo anno. Nella prefazione gli autori precisano che la scelta delle vette è stata fatta escludendo quelle troppo difficili per il comune alpinista; salvo forse la dozzina che figura in uno dei tanti indici e che si potrebbero definire oltre il vecchio Terzo grado.

Come esempio ne abbiamo scelto tre: il Becco d'Ajal, 1845 m, la Punta Nera, 2847m e la Torre dei Sabbioni,2531. Al primo sono dedicate tre pagine, con tre fotografie, una del torrione le altre di paesaggio dalla sua vetta; poi le consuete informazioni: "primi salitori, punto di partenza, dislivello della salita, tempo totale, tipo di salita, punti di appoggio, attrezzatura, periodo consigliato, frequentazione, difficoltà, libro di vetta".

Nelle altre due facciate: "caratteristiche, avvicinamento, salita, discesa, note". Anche alla Punta Nera sono dedicate tre pagine, ma una immagine foto in più, e la consueta griglia di informazioni. Alla Torre dei Sabbioni, che reca il numero 109 e si trova nel gruppo 17, quello delle più difficili, sono dedicate quattro pagine e cinque foto di cui la prima porta anche il tracciato. La Torre si trova nel gruppo delle Marmarole, fra Sorapìs e Antelao ed è noto per essere indicato dagli studiosi come il "primo terzo grado" della storia alpinistica, vinto dalla guida Luigi Cesaletti nel 1877, lo stesso anno del X congresso Cai in Auronzo, dove appunto venne annunciato.

Lo abbiamo scelto anche in omaggio a Dino Buzzati, amico di Cortina dove aveva un piccolo pied à terre, nel quarantennale della scomparsa, perché, come raccontava ai suoi amici, quella era stata la sua prima scalata nelle Dolomiti orientali, fatta in compagnia della guida Quinz, mentre la seconda era stata la Croda da Lago che, peraltro non figura fra le 111 trattate in questo manuale, che è divertente e originale. Tutto da scoprire.