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Viktoria Rebensburg vince il SuperG di Cortina d'Ampezzo. Tina Maze scavalca la Vonn nella Coppa di Specialità

Redazione

21/01/2013
(CS) - Nessun pokerissimo: si è fermato infatti a quattro vittorie consecutive il filotto di successi di Lindsey Vonn nel superG di Cortina d’Ampezzo. Stavolta la campionessa del Minnesota non è riuscita a far meglio del settimo posto: colpa dell’abbondante nevicata che le ha frenato la discesa? O dell’alto numero di partenza su una pista che bene o male ha favorito le prime dieci scese sull’Olimpia delle Tofane? Questo e quello, e comunque sul gradino più alto del podio della Coppa del Mondo ampezzana è salita un’altra campionessa olimpica, la giovane bavarese Viktoria Rebensburg, oro in gigante agli ultimi Giochi di Vancouver. Eppure, quando Lindsey Vonn si è affacciata all’uscita del parterre d’arrivo per lasciare il traguardo di Rumerlo, ha dovuto precipitosamente rifugiarsi di nuovo dietro le transenne per non essere travolta dall’entusiasmo dei suoi innumerevoli fans. E’ sempre lei insomma la regina di Cortina d’Ampezzo, per la quale nutre un amore profondo, “I love Cortina”, e la primadonna dello sci mondiale. Anche se oggi ha perso la leadership nella classifica di Coppa del Mondo di superG scavalcata di quattro punti indovinate un po’ da chi? Lapalissianamente dall’avversaria alla quale non vorrebbe mai finir dietro, ovvero la non certo amatissima Tina Maze.

La bella slovena, che ormai ha la Coppa del Mondo generale in tasca, è stata strepitosa anche oggi se si considera che ha affrontato il superG di Cortina nelle peggiori condizioni possibili: pista segnata, visibilità ridotta al limite e neve che le frenava la discesa. Ebbene, nonostante tutti questi handicap, le è sfuggito il secondo posto per un solo centesimo di secondo, preceduta da Nicole Schmidhofer della quale prima di stamane a mezzogiorno si sapeva poco o nulla. O meglio la ventitreenne  austriaca, coetanea di Viktora Rebensburg, aveva fatto molto parlare di sé quando ancora era poco più di una promettente ragazzina e nel 2007 aveva vinto due medaglie d’oro ai Mondiali juniores di Altenmarkt, ma poi, come spesso succede anche nelle migliori famiglie, si era persa per strada al punto da finire nella squadra austriaca B. Scesa comunque col numero due, quando cioè la pista delle Tofane non era ancora segnata e quando dall’arrivo di Rumerlo ancora si vedevano i due piccoli fienili prima del bosco, la Schmidhofer ha corso quella che si chiama la gara della vita.
Un miracolo hanno fatto anche gli organizzatori della Coppa del Mondo di Cortina d’Ampezzo perché oggi, detto tra noi, il superG poteva benissimo essere rinviato viste le pessime condizioni del tempo e una neve che non ha smesso di scendere dalle 18 di ieri sera, ma uno dei vanti dei collaboratori del presidente Enrico Valle è anche quello di non avere mai annullato una gara sull’Olimpia in tutte le ventuno edizioni nelle quali ha ospitato ininterrottamente la Coppa del Mondo di sci femminile. Anche se si è dovuto abbassare la partenza al Duca d’Aosta (quota 2094) e otto porte in meno hanno dovuto affrontare le supergigantiste. In più tra una concorrente e l’altra l’intervallo delle discese è stato accorciato ad un solo minuto e quindici.

Con l’Olimpia delle Tofane  ha un ottimo rapporto anche Viktoria Rebensburg che qui ha colto il suo primo podio in carriera quando aveva appena compiuto vent’anni e a Cortina si è corso l’ultimo gigante prima che le fosse amaramente  tolto dal calendario di gare. La tedesca in verità è più una gigantista che una supergigantista. Tant’è che delle dieci gare di Coppa del Mondo che ha vinto otto successi li ha ottenuti in gigante e due soltanto con quello d’oggi in superG. Nella passata stagione la campionessa olimpica di Vancouver ha conquistato la Coppa del Mondo di gigante, ma nell’inizio di questa non era stata altrettanto brillante se soltanto nel gigante di dicembre a Are aveva vinto e in superG non aveva fatto meglio del sesto posto a St. Moritz. Attenzione però. Innegabilmente oggi ha avuto dalla sua parte più di qualche santo in paradiso, ma sarebbe un errore non inserirla tra le favorite pure nel superG ai prossimi Mondiali di Schladming (4-17 febbraio) visto che l’altro successo in superG della sua breve carriera lo ha colto proprio nello scorso marzo sulle nevi della località sciistica della Stiria.

Sulle prestazioni  delle azzurre bisognerebbe calare un velo pietoso come le nubi che inghiottivano stamane i boschi delle Tofane se la migliore delle nostre è stata Daniela Merighetti, appena ventesima, e se il direttore tecnico Raimund Plancker, che abbiamo incontrato di fretta al termine della gara, non avesse avuto una faccia che non prometteva nulla di buono. L’uomo è tranquillo e  neanche tipo votato alle polemiche, ma ugualmente è sbottato a muso duro: “Io posso capire tutto, anche che si possa sbagliare e finire fuori pista come è successo a Elena Curtoni, ma almeno lei ci ha provato a far bene, mentre le altre assolutamente no. Tutte male, anche Daniela”. Neve permettendo, le azzurre torneranno domani ad allenarsi in vista dei Mondiali ai quali parteciperanno senz’altro la Merighetti e Elena Fanchini, mentre è tutto ancora da vedere che altre velociste si aggiungano alla trasferta in Stiria. E comunque ognuna si prenderà presto la sua bella lavata di testa.