Diritto di superficie: respinto il ricorso di Nicola De Santis
    

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Diritto di superficie: respinto il ricorso di Nicola De Santis

Redazione

18/01/2013
LA VICENDA

La vicenda è complessa e si inserisce nello sforzo fatto dal Comune di Cortina d’Ampezzo di  garantire un’abitazione di proprietà ai cortinesi nonostante l’alto prezzo degli immobili nella Conca ampezzana. “Il Comune individua delle superfici di terreno adatte” spiega il Sindaco Andrea Franceschi “le compra e su quelle autorizza la costruzione di abitazioni di proprietà”. Della costruzione si incarica una cooperativa formata dai futuri condomini alla quale si accede tramite graduatoria comunale: chi ha più requisiti guadagna i primi posti in graduatoria e, man mano che si rendono disponibili, i futuri appartamenti vengono assegnati scendendo lungo la lista.

“È un meccanismo che funziona da anni” spiega il Sindaco “e che permette alle giovani famiglie di Cortina di conquistarsi la prima casa e continuare a vivere dove sono nate”.

Senonché, a volte, gli aderenti alle cooperative, dopo aver inizialmente accettato d’associarsi, si sfilano dal progetto. “Ciò avviene per diverse ragioni, tra le quali i costi dei lavori che possono rivelarsi più alti del previsto se la maggioranza dei soci opta per soluzioni architettoniche all’avanguardia e materiali più onerosi. In questi casi” spiega il Sindaco “le graduatorie si riaprono e l’appartamento viene offerto a chi, più in basso nella lista, non aveva ancora avuto possibilità di scelta”.
 

IL CASO


Cosa è successo, dunque, con Nicola De Santis?

“In quel caso” ricorda Franceschi “erano disponibili due lotti. De Santis aspirava ad un appartamento nel primo, ma la graduatoria gli dava diritto ad accedere solo al secondo. Così, invece che scegliere la sua casa, De Santis ha temporeggiato, probabilmente aspettando che nel primo lotto si liberasse un’unità abitativa per il ritiro di uno dei soci. Ma, anche in quel l’eventualità” ricorda il Sindaco “il dottor De Santis non avrebbe avuto diritto alla casa ‘liberatasi’, che sarebbe andata offerta a chi ancora doveva beneficiare del suo turno di scelta”. Così, dopo diversi solleciti sia cartacei che diretti,  Nicola De Santis, che è anche l’attuale presidente della società comunale Gestione Impianti Sportivi, è stato dichiarato decaduto dalla lista.

La reazione dell’interessato non si è fatta attendere: De Santis ha presentato una richiesta di sospensione delle graduatoria – e quindi dell’assegnazione degli appartamenti e dell’inizio dei lavori – finché il tribunale non si fosse pronunciato in merito alla sua esclusione. “Una richiesta” ricorda Franceschi “che avrebbe messo in forse il diritto di tutti gli altri assegnatari di proseguire con i lavori”.

Per questo il Comune ha deciso di costituirsi in giudizio contrastando la richiesta di De Santis.

 
LA DECISIONE DEL TAR


Il Tribunale ha poi sancito come il provvedimento impugnato appaia pienamente legittimo nella parte in cui estende il regime della decadenza anche ai soggetti chiamati a subentrare nell’assegnazione di un appartamento già progettato, quando abbiano a rinunciare alla proposta.

“Il Tar ha riconosciuto in pieno le ragioni dell’Amministrazione” ha spiegato l’avvocato Alessandro Calegari incaricato della difesa  dal Comune “in quanto ha riscontrato la corretta e letterale applicazione del bando”.


IL COMMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE

“Abbiamo sempre rispettato fedelmente i regolamenti” gli fa eco il Vicesindaco e Assessore alla prima casa Enrico Pompanin. “Con la sua decisione, il Tar riconosce il buon operato del Comune e dei suoi uffici: abbiamo trattato tutti allo stesso modo e ci pareva ingiusto bloccare una graduatoria che coinvolgeva tante famiglie solo per la richiesta –da noi considerata eccessiva - di un singolo”.

“Ora che è giunta la decisione del Tar, provvederemo subito a ripartire con le ultime 8 assegnazioni di modo che le cooperative e i cantieri per tutti i 33 appartamenti possano partire a pieno regime”.  

“Quello che è avvenuto” aggiunge poi Pompanin “è la fissazione di un precedente importantissimo e rassicurante. Se fosse stato accolto il ricorso del De Santis, tutto il meccanismo di assegnazione degli appartamenti sarebbe andato in crisi, perché chiunque avrebbe potuto bloccare tutto in qualsiasi momento aspettando la casa più di suo gradimento in completo detrimento del Bene Comune”.

“Ora, invece, le case diritto di superficie riprenderanno il loro percorso come previsto”.

“Abbiamo difeso il diritto di trenta famiglie   ad avere una casa, ribadendo che gli interessi di un singolo non possono offuscare i bisogni della Comunità” conclude il Sindaco. “La decisione del Tar ci permette di voltare pagina e andare avanti con le abitazioni”

“Per De Santis, invece, questa è l’occasione per fare un'attenta riflessione. Tutti possono sbagliare e le esigenze di ognuno sono rispettabili quanto quelle degli altri. Ma, in questa occasione, non ha certo dimostrato la ricerca del Bene Comune che ci si aspetterebbe da un amministratore della Cosa Pubblica. Questa vicenda ci ha fatto perdere un po' di tempo, ma ora possiamo ripartire con slancio e ancora più determinazione”.

(Comunicato stampa dell'Amministrazione comunale)