Il 23 agosto, la titolare di un noto negozio di abbigliamento di Cortina d’Ampezzo, s’accorgeva, durante l’inventario serale, della mancanza di una pelliccia avente un valore commerciale di circa 10.000 Euro. Poco dopo notava che, celate all’interno di una borsa posta in vendita, erano state buttate le tre placche antitaccheggio applicate alla predetta pelliccia, nonché la gruccia con la quale il capo era stato esposto nello stand.
La predetta denunciava il fatto al personale del Commissariato di P.S. di Cortina d’Ampezzo (BL). Gli agenti alla luce dei ricordi della titolare e delle immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza risalivano ai possibili autori, in quanto responsabili di analogo furto di pelliccia nel 2009 in altro negozio con il medesimo modus operandi: più persone si porgevano davanti alla pelliccia in esposizione nascondendo quella che opera l’asporto.
Le indagini successive portavano all’individuazione dell’autovettura usata dai ladri per allontanarsi in una Mercedes intestata a H.M., di anni 54, residente a Monza.
I cartellini identificativi richiesti ed ottenuti dall’ufficio anagrafe di Monza dei familiari del soggetto corrispondevano esattamente ai sospettati ripresi dalle telecamere.
Accertato che la famiglia aveva soggiornato in un albergo di Cortina proprio il 23.08.2012, venivano indagati per furto aggravato: padre H.M., di anni 54, madre M.M. di anni 51 e figlio H.S. di anni 24, tutti residenti a Monza. Coinvolta nel fatto era anche l’altra figlia della coppia di età però inferiore ai 14 anni e quindi non imputabile
(comunicato stampa)