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Nuovo anno scolastico al via

Vittoria Broglio

01/10/2011
È iniziato da poco il nuovo anno scolastico. Se ne fa un gran parlare su tutti i telegiornali e giornali, a causa dei continui tagli alle spese imposti dal Ministero. Ovunque dilagano le proteste degli insegnanti, del personale non docente, degli studenti e dei genitori; ciascuna categoria interessata ha il proprio punto di vista, le proprie ragioni per essere scontenta e preoccupata per la politica di grave ridimensionamento che la scuola subisce da alcuni anni a questa parte. Così, viene naturale interrogarsi su come sia effettivamente la realtà scolastica di Cortina: anche qui, nel piccolo, si vivono gli stessi problemi comuni a tutta Italia?

I numeri: quanti alunni per classe?

Parlando con la dottoressa Giovanna Calderoni, dirigente scolastico presso l'Istituto Comprensivo, è emerso come la nostra realtà, al momento, sia alquanto in controtendenza se paragonata al resto di Italia. L'inizio di quest'anno scolastico, infatti, ha visto la formazione di ben tre classi prime (formate da 15, 16 e 22 alunni) e la creazione di un'altra seconda classe rispetto alle due piuttosto numerose già esistenti (ora ci sono rispettivamente 15,16,18 studenti). Alle medie le due prime sono una di 17 e una di 18 alunni; poi c'è una seconda di 24 e una terza un po' più numerosa di 26. I numeri sono effettivamente buoni considerando che, nell'Italia dei tagli, alle Elementari spesso si sfiora quota 30 bambini e se si tiene conto che, secondo la media Ocse, il numero medio di alunni per classe è di 23. Una sentenza del Consiglio di Stato (15 giugno 2011) stabilisce che nelle aule possono essere presenti al massimo 26 persone e cioè 25 alunni e un docente. Questo per motivi non solo di sicurezza, ma anche d'igiene. Oltre a questo limite ci si trova di fronte alle classi cosiddette "pollaio". Non è il nostro caso.

«Ce l'abbiamo fatta! - afferma Giovanna Calderoni - Nonostante tutte le riduzioni imposte a livello ministeriale, quest'anno abbiamo avuto l'opportunità di aumentare il numero delle classi, sdoppiandone alcune che avevano raggiunto un numero leggermente "critico"». Com'è stato possibile?
«Negli ultimi anni - prosegue la Calderoni - durante le vacanze estive è emersa la tendenza da parte del Ministero di uscire con provvedimenti dell'ultimo momento. Il decreto uscito a luglio non mi ha trovata impreparata. Emanato sull'onda delle recenti proteste in merito ai tagli degli insegnanti di sostegno, questo decreto stabilisce il rapporto di un insegnante di sostegno ogni due alunni diversamente abili;le classi che ospitano un alunno diversamente abile possono avere al massimo 20 bambini. Questo ci ha consentito la formazione di classi più leggere, molto più gestibili dal punto di vista didattico e umano».
«In fase di formazione delle classi, purtroppo non è quantificabile e, per questo sfruttabile, il numero dei bambini provenienti dalla città che chiedono di frequentare parte dell'anno scolastico qui, solitamente per motivi sportivi (prevalentemente sci). Ugualmente, non è possibile ricorrere neppure ai bambini di "Misurina", cioè a quelli che per motivi di salute devono trascorrere periodi più o meno lunghi presso l'Istituto Pio XII e che quindi si trovano a dover frequentare la nostra scuola. Per questo motivo, ad anno scolastico in corso, gli insegnanti spesso si ritrovano a dover lavorare con classi maggiorate di diversi elementi. Queste sono problematiche tipiche del nostro territorio, ma sono realtà «che andrebbero riconosciute» - continua la Calderoni - e invece non hanno riscontro in concreto. Ogni anno chiedo qualcosa in più per poter avere gli strumenti per fronteggiare questa situazione, ma quello che ottengo, purtroppo, sono solo briciole: quest'anno abbiamo avuto un bidello in più e un addetto all'area amministrativa part-time ma, ovviamente, ciò che servirebbe maggiormente sarebbe del personale docente in più».

Le modalità di ingresso e di uscita dalla scuola

La modalità d'ingresso, cambiata "in corsa" durante l'a.s. 2010-11, viene riconfermata: gli alunni, anziché rimanere fuori al freddo e alle intemperie ad attendere il suono della campanella, possono entrare nell'edificio scolastico già dalle 7:45. La vigilanza è di fatto garantita dalla presenza dei collaboratori scolastici e delle insegnanti stesse dislocate nei vari piani e corridoi. Diverso il discorso per quanto riguarda l'uscita al termine delle lezioni: l'anno scorso è venuto a mancare il servizio di sorveglianza effettuato dal Comune tramite l'Associazione Nazionale Alpini e la Protezione Civile. La scuola si era comunque attivata per garantire la sicurezza e il controllo al momento dell'uscita. Due insegnanti, la fiduciaria di plesso e la responsabile della sicurezza, hanno sempre accompagnato e tuttora accompagnano i bambini fino al piazzale sottostante la scuola e attendono con loro l'arrivo degli autobus. Ovviamente, è prevista una turnazione in caso di assenza delle incaricate. Questo in attesa che il Comune disponga un rimpiazzo.

Nuovi strumenti didattici


Novità invece per quanto riguarda gli strumenti didattici in dotazione: a partire da quest'anno, infatti, sono disponibili due lavagne Lim (Lavagna Interattiva Multimediale) una per la scuola elementare e una per la scuola media. Le lavagne sono arrivate grazie ad un progetto ministeriale volto a sostenere l'uso di tecnologie informatiche in ambito didattico. Le Lim venivano utilizzate nei paesi anglosassoni già a partire dai primi anni novanta, ma sono arrivate in Italia solo nel 2000; da un lato, esse consentono l'utilizzo tradizionale attraverso la scrittura; dall'altro, offrono la possibilità di proiettare filmati, di spostare immagini con le mani o con apposite penne digitali, potenziando così in modo multimediale l'insegnamento.
Da gennaio 2011, grazie al lavoro del dottor Marco Menardi, è di nuovo utilizzabile e perfettamente funzionante il laboratorio di informatica: i computer attualmente a disposizione sono in tutto 18, ma la Preside si dice intenzionata a reperire finanziamenti al fine di incrementare le postazioni di lavoro.

Tagliati i progetti di arricchimento dell'offerta formativa

Per quanto riguarda i vari progetti di arricchimento dell'offerta formativa purtroppo, a causa dei noti tagli agli enti locali, la scuola non potrà più contare sui contributi della Provincia per l'organizzazione di eventi a carattere culturale e educativo. Certa è la collaborazione con i frati per partecipare alla celebrazione dei sei secoli di devozione alla Madonna della Difesa; inoltre, è in fase di elaborazione un progetto che riguarda la lingua dei segni (Lis) che coinvolgerà però solo alcune classi (a causa dei costi sostenuti).
Più in generale, afferma la dottoressa Calderoni, «l'intento è quello di snodare l'attività didattica legandola il più possibile a ciò che il nostro territorio ci offre, sempre con un occhio di riguardo ai possibili finanziatori».

I test "Invalsi"


Durante lo scorso anno scolastico si sono tenuti i test Invalsi nelle classi seconde e quinte della scuola primaria e prime e terze delle medie: che valore hanno questo tipo di prove? «I test servono soprattutto al Ministero per misurare i livelli di apprendimento raggiunti; gli insegnanti li impiegano più che altro come riferimento per verificare eventuali lacune nella programmazione didattica cui porre rimedio l'anno successivo». I migliori risultati nelle prove di italiano sono stati raggiunti in Valle d'Aosta, nella provincia autonoma di Trento, in Emilia Romagna e nelle Marche. Sempre le Marche primeggiano anche nelle prove di matematica. In generale, il Veneto ha raggiunto valori che non si discostano in maniera significativa dalla media nazionale; i test hanno altresì evidenziato un errato uso della punteggiatura e dei tempi verbali, come pure diverse difficoltà in geometria e nelle relazioni e funzioni. A breve arriveranno dal Ministero i risultati relativi proprio alle nostre scuole.

Insegnamento della lingua inglese


Molti genitori si chiedono come mai alcune classi abbiano un docente di inglese a parte, mentre in altre l'inglese venga insegnato dalla maestra prevalente.
Qual è il criterio di assegnazione dei posti? La politica di riduzione delle spese scolastiche ha fatto sì che le maestre di inglese specialiste siano una figura professionale in estinzione: «Le nuove insegnanti, laureate in scienze della formazione - spiega la Calderoni
- sono abilitate all'insegnamento della lingua inglese. Quelle della vecchia guardia hanno conseguito una specializzazione frequentando corsi ministeriali obbligatori e per questo lo possono insegnare. In fase di assegnazione delle ore cerco di mantenere il più possibile insegnanti specialiste, ma a livello provinciale, siamo in pochi, se non gli unici, a riuscirlo a fare».

In ultimo una nota curiosa: grazie al puntiglio della preside sono stati rinvenuti nelle cantine della scuola elementare due pianoforti molto antichi; uno dei due pare risalga addirittura a un'epoca antecedente l'Unità d'Italia. Ora, in attesa di essere restaurati, fanno bella mostra di sé all'ingresso delle scuole medie Zardini. Potrebbero essere elevati a emblema di quello che di buono va preservato e tutelato nella nostra scuola e, più in generale, in quella italiana.