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La dottoressa Lilia Giacconi, da 42 anni pediatra a Cortina d'Ampezzo, va in pensione

Alice Gaspari

01/09/2012
Dopo aver curato e assistito per 42 anni la maggior parte dei bambini di Cortina e anche molti dei loro genitori, cessa l'attività la dottoressa Giacconi.

Dottoressa, va in pensione o smette per altri motivi?
Vado "forzatamente" in pensione, perché a 70 anni non si può più lavorare per il sistema sanitario nazionale. Mi ero anche offerta di rimanere fino all'insediamento di un nuovo pediatra, ma non è consentito. Continuerò l'attività privatamente.

Davvero portati magnificamente questi suoi 70 anni! Continuerà quindi a tenere questo studio?
Stiamo cercando insieme al dottor Bertoni qualcun altro che condivida l'affitto dei locali, perché lavorando solo privatamente e su appuntamento non potrei sostenerne le spese; sarebbe meglio trovare qualcuno in ambito sanitario, ma non è indispensabile.

Arriverà un altro pediatra?
Con l'8 settembre la Ulss dichiarerà Cortina area carente nel settore pediatrico, e solo successivamente potrà essere indetto un bando; speriamo che si possa insediare entro tre o quattro mesi. È auspicabile anche perché un medico non pediatra può seguire con tranquillità un bimbo sopra i sei anni, ma prima e soprattutto nel primo anno di vita, è importante un'esperienza specifica.

In linea di massima, cosa è cambiato in questi ultimi trent'anni dal punto di vista dello sviluppo fisico e della salute dei bambini?
Io sono a Cortina da 42 anni, è cambiato moltissimo. All'inizio sono stata per 5 anni medico scolastico, quindi a quei tempi li ho visti proprio tutti. I bambini adesso sono più sani e più robusti e, se posso dirlo, anche più belli. Quarant'anni fa c'erano molte carenze soprattutto nella cura personale, nella pulizia, nella cura dei denti, nelle cure ortopediche; adesso le mamme sono molto più attente a tutto. Prendere una foto di classe degli anni 70/80 e paragonarla ad una di adesso, mette in evidenza questi cambiamenti.

Come è possibile che oggi i bambini siano più belli? Effettivamente è una cosa che si sente dire spesso.
Oltre alla maggiore cura, potrebbe essere anche perché Cortina nel frattempo si è molto "contaminata", si è arricchito il DNA.

Molti genitori però hanno l'impressione che i loro bambini siano sempre ammalati...
Sembra, ma quando c'è qui l'epidemia so che c'è dappertutto, perché arrivano anche bimbi da fuori con gli stessi sintomi.

Comunque sono problemi che riguardano i bambini sotto ai 6 anni; passata la fase dell'asilo si ammalano molto meno.

E anche 30/40 anni fa all'asilo i bambini si ammalavano così spesso? Ci sono bimbi che vanno all'asilo 3 giorni e ne passano a casa 10 e dopo pochi giorni si ammalano di nuovo e così via tutto l'anno...
Sì, è sempre stato così, oggi però ci si preoccupa subito: ora con 37°e mezzo di febbre già vengo chiamata, allora no. Ciò che è aumentato piuttosto sono le intolleranze e le forme asmatiche, che nei paesi più poveri non esistono: diversi studi dicono che sono patologie legate all'eccesso di igiene.

Frequentare l'asilo nido, essere quindi esposti al vortice delle malattie fin da piccolissimi, influenza la futura salute dei bambini dopo i 6 anni?
No, chiaro che se capita il bambino particolarmente debole il pediatra raccomanda di tenerlo a casa.

Ci sono alcuni genitori contrari ai farmaci, perplessi sui vaccini, restii a dare antibiotici e che preferiscono usare l'omeopatia, e genitori che al minimo sintomo ricorrono subito al farmaco e all'antibiotico. Quali prevalgono oggi a Cortina?
A Cortina per fortuna prevalgono i saggi (forse li ho ben istruiti), cioè quelli che aspettano i classici 3 giorni prima di ricorrere all'antibiotico. Anche qui c'è lo zoccolo duro di chi rifiuta i vaccini e le terapie farmacologiche, ma sono pochi. L'omeopatia va bene, ci credo, ma va usata insieme all'allopatia o in esclusiva solo quando ci sono le premesse perché sia efficace... Non posso curare una polmonite solo con l'omeopatia.

Si sono presentati negli ultimi anni casi di malattie tipo il morbillo e la rosolia, che dovrebbero essere coperte dai vaccini?
Morbillo, rosolia e parotite non li vedo da 20 anni, mentre c'è ancora la varicella per la quale il vaccino è facoltativo. Però ci sono ancora focolai di morbillo: ce ne è stato uno nel 2003 a Caserta, ci sono stati anche dei morti.
Che mi dice della salute mentale dei bambini di oggi?
Ci sono molti più casi di bambini affetti da iperattività. Forse prima semplicemente non ci si faceva caso, mentre ora si cerca di capire e andare a fondo.

L'esposizione prolungata a videogiochi e televisione influisce sulla salute mentale dei bambini?
Secondo me in qualche modo sì, ma non posso dire che ci sia un collegamento diretto.
Sicuramente influisce sull'obesità.

Cortina provvisoriamente senza pediatra e a Pieve non c'è più il reparto di pediatria...
Sì, anche perché lavorava poco. Dove c'è l'ostetricia comunque devono esserci un neonatologo o un pediatra, e ci sono. Il reparto di degenza pediatrico però ha sempre lavorato poco: io sono dell'idea che quando uno sta male deve andare in un ospedale grande, perché è lì che ci sono le competenze adeguate. Qui dobbiamo avere un buon servizio rapido di collegamento con i grandi ospedali e un buon pronto soccorso, che andrebbe potenziato. Questa è una battaglia che sto facendo da anni con il Comitato Civico per la salute del cittadino. Non si può pretendere che ogni piccolo ospedale offra un servizio adeguato, perché non sempre ci possono essere i medici di esperienza che un malato dovrebbe sempre trovare.

Come vede la situazione del Codivilla?

Secondo me va bene che continuino con la formula pubblico/privato, visto anche che sono cadute tutte le accuse. Se dovesse tornare pubblico credo che diventerebbe meno competitivo o addirittura che finirebbe per chiudere, visti i continui tagli. Oggi invece ha un ottimo reparto di cardiologia, oltre all'ortopedia. Purtroppo si sa che il privato deve fare guadagno, l'importante è che non si lucri sui pazienti.

Adesso cosa farà?
Continuerò a svolgere il lavoro come libera professionista in stagione e per i miei vecchi pazienti, anche perché il non vedere più bambini mi mancherà. Però non avrò più l'impegno degli orari e potrò dedicarmi alle mie passioni.

Ringraziamo a nome di tutta la comunità la dottoressa Giacconi, per essere stata sempre presente per noi e per i nostri figli.