Il Comune affitta i locali per le mostre di quadri
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Il Comune affitta i locali per le mostre di quadri

Associazione Comitato Civico Cortina

01/09/2012
1° parte: il Comune spende 120.000 euro per i locali delle Regole ed espone … i quadri delle Regole
Nel 2008 il comune di Cortina d'Ampezzo prende in affitto il piano terra e il primo piano della Ciasa de ra Regoles, di proprietà delle Regole d'Ampezzo, per 80.000 euro annuali, oltre alle spese e la sorveglianza (28.000 euro nel 2010 e 39.000 euro nel 2011). Erano venuti a mancare gli spazi dell'ex Cit - affittati dal Comune ai gestori del bar Open Space - e l'Amministrazione ha deciso di recuperare per se stessa alcuni spazi da utilizzare quali centro culturale e sede di esposizioni. Gli spazi presi in affitto erano ormai da anni utilizzati stabilmente dalle Regole per le attività museali delle stesse e in parte per le attività culturali ed espositive di terzi (in pratica non erano una rivendita di bulloni).
Il Comune ha pensato di subentrare pertanto in un'attività che già le Regole facevano per conto proprio (e per il bene collettivo, come da Laudo), pagando più di 100.000 euro all'anno.
Il fatto curioso è che il Comune, dopo avere preso la disponibilità delle sale, ha organizzato all'interno delle stesse un'esposizione… di quadri delle Regole!, pagando anche la promozione dell'evento 17.000 euro.Il Comune è tra i maggiori proprietari immobiliari di Cortina d'Ampezzo.
Le Regole hanno chiuso il Bilancio 2011 con un utile di 812.000 euro.

2° parte: da Cima ad Afro: più di 40.000 euro per la mostra di pittura
Al Comune è stata segnalata l'incongruità della scelta dell'affitto (vedi Voci di Cortinan. 85, giugno 2011). Il 2 maggio 2012 il comune di Cortina d'Ampezzo decide di partecipare all'organizzazione della mostra "Da Cima ad Afro - artisti delle Dolomiti patrimonio dell'umanità", in pool con San Vito di Cadore e Pieve di Cadore. L'Amministrazione ritiene che l'iniziativa sia «un'importante occasione di conoscenza di artisti e linguaggi figurativi che hanno caratterizzato la pittura e la scultura del '900 nelle cinque Province a cui appartengono le Dolomiti Patrimonio dell'Umanità.

Per approfondimenti consulta l'allegato: Dossier Spending Review