Pignoramento music box: continuano le polemiche tra Franceschi e Ghezze
    

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Pignoramento music box: continuano le polemiche tra Franceschi e Ghezze

Redazione

17/10/2012
«Ci eravamo illusi, dal tenore degli ultimi comunicati stampa, che il Sindaco avesse trovato la sensibilità istituzionale e un rinnovato slancio democratico che da sempre mancavano nel suo DNA. Ci siamo sbagliati.

Se da un lato il sig. Marco De Villa esprime le proprie scuse scrivendoci altresì “non avevo letto le email del CDA di Gis che puntualmente il Presidente invia a noi consiglieri, non sapevo la reale situazione del pignoramento” ammettendo che il suo istinto di giovane amministratore ha prevalso sul dovere di agire informato, pare che proprio ora sia il Sindaco ad ignorare i fatti e il diritto in un comunicato farneticate e borioso.

Se dobbiamo individuare un responsabile per il pignoramento della Music Box questi è il presidente De Santis, per sua stessa ammissione, che scrive di aver scongiurato “un pignoramento più dannoso per la società e per Cortina”. Se il Sindaco non condivide la scelta e l’indirizzo del Suo amministratore ne chieda le dimissioni o faccia Sue quelle date oltre un anno fa.

Circa il silenzio che il Sindaco ci addebita, proprio la responsabilità del ruolo ci hanno imposto di chiamare il Presidente De Santis per chiedere spiegazioni su quanto era avvenuto negli uffici GIS prima ancora che la notizia venisse divulgata dai giornali. Proprio il rispetto verso il presidente De Santis ci ha portato ha ritenere che la Sua valutazione fosse la migliore possibile per GIS e per i servizi erogati. Proprio quel senso istituzionale che ci illudevamo il Sindaco avesse ritrovato ci porta a non commentare una sentenza di un processo civile che ha avuto il suo corso, le sue dinamiche e di cui ammettiamo di ignorare molti risvolti.

Al maestrino Franceschi, che purtroppo non si smentisce mai nei suoi comportamenti capricciosi, gli ricordiamo che chi semina vento raccoglie tempesta ma purtroppo con la semina del Sindaco la tempesta ricade su tutta la collettività. Paiono vuoti e falsi, infine, i suoi appelli alla coesione davanti ad atteggiamenti spocchiosi e arroganti».