Per una comunità la presenza di un giornale locale è molto importante. Un'importanza che negli anni è andata crescendo e che è destinata ad aumentare sempre di più perché, sempre di più, la nostra società dà importanza ai mezzi di comunicazione e a loro si affida.
Non si parla soltanto di giornali di carta, ma anche di notiziari on-line e di ogni altra forma di comunicazione in grado di raggiungere in breve tempo un elevato numero di persone. Strumenti che oggi sono diventati fondamentali, e che lo saranno sempre di più per la vita delle persone e quindi anche per le comunità in cui le persone vivono.
La diffusione della conoscenza che un tempo era affidata in buona parte alla trasmissione
orale, oggi avviene sempre di più attraverso il mondo della comunicazione. Ciò evidentemente non significa che il rapporto personale, la testimonianza diretta, la comunicazione con le parole abbia perso di importanza, anzi, mantiene sempre (e oggi forse più di ieri perché meno scontata e automatica) una sua valenza fondamentale per creare rapporti e trasmettere conoscenze e valori.
Ma è un dato di fatto che sempre più ci si affida ad altre forme per comunicare e che queste nuove modalità assumono una rilevanza sempre maggiore, al punto che se un avvenimento non viene veicolato dai mezzi di comunicazione spesso è come se non fosse mai esistito. Anche solo da questa osservazione appare evidente l'importanza di un giornale (comprendendo in questo nome anche altri possibili mezzi di comunicazione) per una comunità.
Per certi aspetti è la condizione per cui possa "esistere" rispetto ad altre comunità, ma anche perché possa riconoscersi al suo interno e identificarsi meglio per quello che è, facendolo diventare patrimonio comune. Nel fornire informazioni il giornale non dà solo un aiuto a conoscere meglio la realtà (anche questo un servizio di primaria importanza per la qualità della vita), ma aiuta le persone a riconoscersi come comunità, a mettersi in relazione con altre situazioni, a collocarsi nel mondo con una propria identità.
Molte persone non ci fanno caso o non se ne accorgono, ma oggi , sempre di più, le idee che ci formiamo, le cose che pensiamo dipendono dai mezzi di comunicazione. Di qui l'importanza che ci siano anche mezzi di comunicazione locali, proprio per dar modo di sviluppare un pensiero locale, un'identità locale.
Un'identità che, evidentemente, deve evitare il rischio del provincialismo, dell'avvitarsi su se stessa chiudendosi all'altro e al diverso. Un rischio a cui stare bene attenti, per non
mortificare le aspirazioni e le possibilità di una comunità, nella consapevolezza che un'apertura all'altro è possibile quanto più chi la attua è consapevole della propria identità e quindi non ha paura del diverso (quasi potesse "rubargli" qualcosa o minacciarlo), ma è disponibile a un vero incontro, aperto e costruttivo.
La forza particolare del giornale locale è poi quella di riuscire a dar voce, a far "esistere" realtà e persone che non trovano spazio sui grandi mezzi di comunicazione. Un servizio essenziale che mette in circolo, dà risalto e in questo modo rafforza una vitalità, una espressività sociale che altrimenti sarebbe conosciuta solo dai diretti interessati. Un servizio questo tanto più importante in una realtà montana in cui c'è la necessità di "puntellare" e valorizzare associazioni, iniziative, eventi che costituiscono la linfa vitale della vita di un paese, ma che è sempre complicato e faticoso realizzare visto il numero limitato di persone e di risorse delle varie comunità.
Un giornale locale, quindi, non è solo uno strumento di informazione, ma costituisce un puntello forte alla vita della comunità, un aiuto a valorizzare ciò che c'è e uno stimolo ad andare sempre avanti. Magari potranno cambiare ancora le forme dei giornali e le modalità della comunicazione, ma di sicuro non verrà mai meno l'importanza della informazione, anche a livello locale. E per questo è quanto mai opportuno, per non dire necessario, porre le condizioni perché i giornali locali possano continuare a svolgere il loro ruolo, perché si tratta di un servizio prezioso per tutti e senza il quale tutti sarebbero un po' più poveri, con uno strumento in meno per capire quello che succede e per costruire il proprio futuro.
Carlo Arrigoni - direttore Amico del popolo