Quando salendo sull'ultima salita che porta alla Stazione di Cortina passo sotto al ponte della passeggiata al Faloria, un tuffo al cuore mi prende.
L'enorme striscione della Magica Cleme anche questa volta è lì. Meraviglioso e sorridente mi ricorda tutti i bei momenti che, nonostante tutto, Clementina aveva passato a Cortina.
Nel breve periodo della sua vita, nei brevi attimi in cui la malattia, le terapie, le operazioni, la sofferenza ci permetteva, correvamo a Cortina, dove lei aveva imparato a sciare (grazie Carmen e grazie Sonia), a pattinare, a camminare in montagna e addirittura ad arrampicare con il suo grande amico Tizzi (grazie!). Per cui Cortina e i suoi tanti amici che ci accompagnano e ci coccolano ce li abbiamo nel cuore insieme alla nostra bambina, che nel frattempo è diventata grande e veramente magica, perché aiuta tanti altri magici bambini a fare i bambini (e non i pazienti), per un attimo lontano dall'ospedale e dalla loro "vita", vissuta tra santità e coraggio.
Un pezzo di vita che rimane indelebile insieme alle loro risa e ai loro giochi.
A Cortina ritroviamo il Campy e la sua fantastica famiglia, vero motore di attività e attivismo eccezionale.
Troviamo altre persone che ci fanno sentire speciali facendoci fare cose uniche e veramente stupefacenti, come sciare (tutti hanno imparato in una mattina!), andare sulle motoslitte, sui gatti delle nevi di notte, slittare su pendiii mozzafiato e camminare in montagna alla ricerca delle trincee della Grande Guerra, per capire e immaginare vite impossibili passate dentro a grotte a 15 gradi sotto zero, senza viveri e con malattie terribili.
Sotto le bombe dei nemici e con l'abbandono del mondo degli affetti. Grazie, Luca dei tuoi racconti.
Grazie, Franco e Angelo dei vostri consigli e delle vostre storie... Ci rimarranno dentro.
Non lamentiamoci. Impariamo dai nostri bambini e dalla loro costante felicità, o dai nostri vecchi che hanno patito cose che noi nemmeno riusciremmo ad avvicinare concettualmente.
Come la guerra, la paura e la morte per una Patria che forse ha meno senso di prima.
Ma a Cortina diventiamo anche cuochi, impastando gli gnocchi, facendo fantastici strudel che cuciniamo, servendoli ai nostri genitori che ci mangiano con gli occhi dell'amore e mangiano con la fame di una giornata passata a camminare ed emozionarsi.
Diventiamo importanti, perché abbiamo amici come il Sindaco che ogni volta ci viene a trovare per sapere come stiamo e quando torniamo.
Diventiamo veicoli d'amore per quelli che, come me, hanno sempre avuto un pezzo di Cortina grande così nel cuore o come altri che per un attimo si fermano e pensano a quanto sia bello passare un momento fuori dalla frenesia e dalla brama dell'avere sempre di più, osservano piccole persone pure e semplici….
E quindi grazie, Nelso, e tutti gli amici dello Snow Service, grazie alla Scuola Azzurra e alla Scuola Rossa e a tutti i maestri. Grazie al Bar Le Dolomiti per la mega merenda.
Grazie alla Signora dell'Union Ladina, grazie Guido per i racconti un po' Hollywoodiani del tuo rifugio in mezzo alle nubi, ma soprattutto grazie Campy, perché senza di te Cortina non avrebbe potuto condividere con i nostri bambini quello che Clementina aveva vissuto con noi.
Un grande bacio, Cortina, e aspettaci, ancora piena d'amore e fantastiche storie ...
La Magica Cleme