Fondo Brancher: i sindaci dei comuni di confine con Bolzano scrivono al presidente Monti
    

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Fondo Brancher: i sindaci dei comuni di confine con Bolzano scrivono al presidente Monti

Redazione

01/05/2012
I Sindaci dei Comuni di Cortina d'Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana, Auronzo di Cadore, Comelico Superiore (provincia di Belluno), Bormio e Valfurva (provincia di Sondrio) hanno scritto il 4 maggio al presidente del Consiglio Mario Monti in merito alla destinazione dei Fondi Brancher.
Una lettera inviata in seguito ai continui rinvii sulla ripartizione del Fondo di 40 milioni di euro per i Comuni di confine con la provincia di Bolzano, per cui sono stati presentati, ancora un anno fa, vari progetti, in gran parte, come scritto nella lettera, «predisposti per opere di potenziamento infrastrutturale». «A distanza di un anno dalla presentazione dei progetti», si legge nel messaggio inviato anche all'Odi, l'Organo di indirizzo dei progetti ammessi al finanziamento, e al presidente altoatesino Luis Durnwalder: «non si conosce ancora quali siano state le valutazioni degli stessi da parte degli organi preposti, creando quindi un insistente disagio anche nella programmazione delle opere pubbliche o di interesse pubblico, riducendo sensibilmente l'attuazione dei potenziali interventi stante anche il limitato periodo operativo dovuto alle condizioni meteo climatiche dei luoghi».
I Sindaci chiedono al premier di intervenire per tutelare quanto stabilito dall' accordo di Milano del 30 novembre 2009 tra le province autonome di Trento e Bolzano. «A seguito di tale accordo - scrivono i Sindaci - lo Stato ha garantito alle Province (di Trento e Bolzano, ndr) la continuità della loro autonomia a condizione che assumano, tra l'altro, a loro carico, l'impegno ad assicurare flussi finanziari annuali costanti di 40 milioni di euro ciascuna, finalizzati al riequilibrio socio - economico dei Comuni lombardi e veneti con esse confinanti». I Sindaci, in particolare, chiedono che i soldi del Fondo «vengano distribuiti esclusivamente a favore dei Comuni confinanti con il territorio Altoatesino delle provincie di Belluno e di Sondrio». Senza tenere conto, dunque, come invece si era dato ad intendere tempo fa, di eventuali benefici per i Comuni di seconda fascia, cioè non direttamente confinanti con le province autonome di Trento e Bolzano.