Risposta all'articolo "Bisogna cambiare", pubblicato su Voci di Cortina del mese di luglio
    

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Risposta all'articolo "Bisogna cambiare", pubblicato su Voci di Cortina del mese di luglio

Lettere al giornale

01/08/2012
Ho letto su Voci di Cortina di luglio l’articolo di un lettore: “Bisogna cambiare”. Non pensavo che per esprimere il proprio rancore verso chi lavora per il bene comune si potesse usare un linguaggio offensivo e vergognoso, come quello espresso. Ho pensato pure che fosse un 1° aprile anticipato, ma mi sono reso conto che certe persone, minoranza comunale compresa, hanno adottato il modello Bersani, e cioè quello che fa la maggioranza e il Sindaco è tutto sbagliato, è tutto da rifare, come diceva anche Bartali.
Peccato che la nomea di cui parla l’autore dell’articolo non sia attuale, come vuole far credere, , ma partita dalla ultime amministrazioni comunali, e lui ne dovrebbe sapere qualcosa.
Ma perché per esprimere il proprio dissenso dall’operato del sindaco Franceschi e dalla sua giunta ci mette tanto astio? Si vede che lui ci sguazza in queste cose, e si vede che è debole di memoria, forse perché la vecchiaia può fare certi scherzi.
Non ricorda che la pista da bob era un pozzo di San Patrizio di passività, e il Comune doveva intervenire per appianare il debito. Il progetto Anas della tangenziale non è stato voluto dall’80% della popolazione, mentre lo voleva il 20% perché poteva così aprirsi una mangiatoia a cui potevano rifocillarsi a piene mani. Poi Cortina non ha snobbato i campionati mondiali di sci, ma ha usato il buon senso, per non dover poi metter le mani nella tasche dei cittadini, già tartassati da Roma, buon senso che le precedenti amministrazioni non hanno mai applicato, perché era contro i loro interessi.
Rinunciando alle varie manifestazioni sportive e mondane, ha tutelato gli interessi dell’economia del Comune e dei suoi abitanti. E non ha rovinato la bellezza della valle con le seconde case. Chi vuol capire, capisca.
E nessuno ha mai detto all’indignato che la maggior parte dei proprietari delle seconde case le usavano e le usano solo per dormire, perché alla mattina di buon ora, se ne andavano in Val Badia, Val Pusteria, Val di Fassa, ove l’ambiente non era rovinato da seconde case, o dove i Vip no passeggiavano per mettersi in mostra, ma dove il soggiorno era gradevole, tranquillo e molto socievole.
E si ricordi di quel detto antico: chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma, con molto rammarico, lui non lo può fare.
Per ora mi fermo qui, ma mi ripropongo con altri argomenti per cui mi piacerebbe leggere delle risposte.

Giorgio Murari