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MONDIALI DI SCI 2015-2017: LA PAROLA AL SINDACO

Luca Dell'Osta - Giacomo Giorgi

01/11/2009

Lo incontriamo nel suo ufficio, sperando in dichiarazioni esclusive: insieme cerchiamo di svelare, finalmente, the dark side of the «World Ski Championships». Ma il sindaco di Cortina Andrea Franceschi proprio non ne vuole sapere, di Pink Floyd, e allora esordisce con una promessa: «Ho fatto il fioretto di non concentrarmi su personalismi e dietrologie, perché adesso l'obiettivo è quello di lavorare solamente per i Mondiali: io vorrei proprio voltare pagina e guardare alla candidatura.

Quel che è stato è stato, e non voglio alimentare le polemiche: non è questo, ora, ciò di cui abbiamo bisogno».

Partiamo allora da una considerazione generale: col senno di poi, ripresenterebbe la delibera in Consiglio comunale che ha dato vita, dal punto di vista amministrativo, all'attuale struttura del comitato?

La delibera era stata ideata per ottenere un comitato che coinvolgesse i principali gruppi di interesse che ruotano intorno alla candidatura. In linea di principio credo che la strada intrapresa, cioè avere tutti questi personaggi intorno a un tavolo, sia quella giusta.

Oggettivamente, questi sono stati mesi difficili. Crede che Cortina voglia, da un lato,e abbia bisogno, dall'altro, dei Mondiali? Come valuta a questo proposito le dichiarazioni di Stefano Illing, presidente di Cortina Turismo (CT), che si è detto contrario a questo tipo di manifestazioni che porterebbero a Cortina un turismo di massa, da campeggio?

I Mondiali a questo paese servono non tanto per le gare, ma perché possono diventare il volano del turismo, e ci consentirebbero di realizzare in tempi più rapidi quel processo di rinnovamento strutturale necessario al paese.

Il che vuol dire leggi speciali per migliorare gli alberghi, piuttosto che gli impianti o altre strutture… questo è il vero risultato che si deve ottenere! E ancora: i Mondiali sarebbero una importante vetrina sul mondo e un'operazione di marketing territoriale formidabile. L'aspetto tecnico diventa quasi secondario, anche perché sappiamo già come si organizzano le gare, dal momento che c'è un comitato, l'Associazione Permanente Coppa del Mondo, che le segue tutti gli anni.

Rimanendo in tema CT, qual è il destino del turismo a Cortina?

Io, purtroppo, non ho le ricette per risolvere tutti i problemi. È però certo che i più facoltosi non siano più sufficienti ad alimentare l'economia del paese, e per tutto l'anno.

Credo quindi che Cortina debba alzare il proprio target e incrementare i servizi: questo può avvenire solamente con il rinnovamento, a livello internazionale, del nostro marchio…

…Che come sappiamo, è rimasto immutato dalle Olimpiadi del '56, o giù di lì! Battute a parte, in un comunicato del 14 agosto scorso parlavate di alcune persone «che in questi mesi hanno remato contro».

Non si sarebbe potuto fare di più e prima? Forse scaricare le colpe sulla minoranza è un mero palliativo.

Vorrei chiarire: se la candidatura dovesse andare a buon fine, il merito sarà di tutto il comitato, e allo stesso modo ci dovrà essere una equa distribuzione delle responsabilità se la candidatura dovesse fallire. Se le cose non sono andate per il verso giusto, la colpa non è stata solamente di Giovanni Valle. Io ho voluto richiamare all'ordine, e adesso mi sembra che ci sia una buona collaborazione fra tutti i membri.

Se potesse tornare indietro, cambierebbe alcune decisioni che ha preso, dettate magari dalla fretta o dall'inesperienza?

Io credo che si debba imparare da ciò che è stato fatto, senza fare recriminazioni o vivere di rimorsi. Non conoscevo bene l'ambiente, ma devo dire che in questi mesi ho imparato tante cose e adesso percepisco alcune sfaccettature che prima mi sfuggivano. Bisogna avere la flessibilità e l'intelligenza, quando necessario, di cambiare le carte in tavola, tenendo sempre presente che l'obiettivo finale deve essere quello di portare a casa i Mondiali. In questa fase, comunque, grossi errori non ne imputo a nessuno.

Igor Ghedina, su queste pagine, ha dichiarato che «Huber si è trovato a dover portare avanti scelte da solo. Cioè senza alcun aiuto da parte della Giunta: probabilmente non tutta l'amministrazione ha dato il suo appoggio».

C'è qualcosa di vero, in questo?

Io ho letto la dichiarazione di Ghedina, ma sinceramente non mi risulta che ci siano frizioni interne alla Giunta. Credo invece che Huber, in questi mesi, abbia lavorato bene.

Cosa vi siete detti lei e Morzenti il 1° agosto? I quotidiani hanno sostenuto che il presidente federale le avesse chiesto di «bruciare»il nome del presidente, Giovanni Valle. In senso metaforico, s'intende…

Con Morzenti ho sempre avuto rapporti costanti. Il 1° agosto lui era qui per fare il punto della situazione.

Sembra che in quell'incontro si sia deciso chissà cosa, mentre invece ci siamo limitati ad analizzare la candidatura, decidendo che bisognava darle uno slancio ancora più deciso.

Il rapporto tra l'amministrazione e il segretario generale Nicola Colli non è tra i più idilliaci…

Vorrei precisare che se Nicola Colli è qui, lo è grazie a una decisione dell'amministrazione comunale, che pur sapeva delle sue - legittime - opinioni sulla politica locale. L'abbiamo individuato perché è un professionista di Cortina e ha già accumulato esperienza: la politica non c'entra niente. Nel comitato iniziale il presidente decideva e il segretario generale eseguiva. Ora la struttura è stata modificata leggermente: il comitato dà le linee guida, il direttore Martin Schnitzer dirige e Colli continua a esercitare il suo ruolo.

Schnitzer è stato scelto tra una rosa di sei candidati. Chi erano gli altri cinque?

Non lo posso dire. Ma Schnitzer ha creduto più degli altri in questo progetto e ha messo in gioco tutto se stesso. Lui ha accettato uno stipendio molto contenuto, pur essendo un uomo di livello.

Invito tutti, però, a non pensare che Schnitzer sia il salvatore della patria: ha un ruolo importante, ma lui da solo non basta.

Veniamo a questioni più venali: a oggi sono stati impiegati - e spesi - 20.000 euro. Ne arriveranno altri?

Con l'ingresso di Scaroni nel comitato abbiamo acquisito una notevole credibilità. Nei prossimi mesi dovremmo avere buone notizie dal punto di vista finanziario.

Sponsor?

Esattamente. E anche l'amministrazione è disposta a spendere ancora. Oltre a ottenere i Mondiali, puntiamo a creare competenze sul territorio valorizzandolo, creando posti di lavoro per persone locali, investendo sul settore sportivo, e utilizzando l'esperienza accumulata per formare una squadra locale forte sulla quale si possa fare affidamento in futuro.

Su Zurigo ci sono state opinioni divergenti. Una sua considerazione?

Credo che sia stata fatta una buona presentazione. La FIS ha apprezzato la presenza del Sindaco, di un assessore provinciale, del presidente federale Morzenti: abbiamo dato l'idea di avere un supporto istituzionale forte. Al contrario, dal punto di vista tecnico ci hanno fatto notare che la nostra candidatura ha alcune lacune che dobbiamo risolvere.

Tornando a Giovanni Valle, è stato lei a chiedergli le dimissioni?

Giovanni Valle si è dimesso dopo aver capito che c'erano problemi di rapporti all'interno del comitato.

Può aver fatto qualcosa in maniera non ottimale, ma di certo non gli imputo niente di particolare, anzi lo ringrazio perché è sempre stato collaborativo e propositivo.

I famosi uomini del Ministero del turismo... sono rimasti a Roma, o hanno deciso di venire in vacanza a Cortina?

In verità qualcuno c'è. Siamo in continuo contatto con il dottor Cagnoni, che è responsabile della Commissione sport e turismo all'interno del Ministero; ci sta seguendo passo passo in questo percorso, perché uno dei nostri obiettivi è di riuscire a trarre un beneficio non solo per Cortina, ma per tutto l'alto bellunese, compresi l'Agordino, il Comelico, il Cadore… questa è un'occasione per rilanciare un territorio che è ai margini degli investimenti e delle scelte della politica.

Passiamo allo statuto. Enrico Ghezze e gli impiantisti sono un'incognita. Non hanno firmato l'atto davanti al notaio, ma leggendo lo statuto dovrebbero avere diritto di voto.

Gli impiantisti faranno parte del comitato solo con la firma davanti al notaio. La firma infatti diventa l'atto di accettazione della proposta. Dall'interpretazione che abbiamo avuto dal segretario comunale e da altri diversi legali, in questo momento gli impiantisti non hanno diritto di voto. Io mi auguro che entrino a far parte a tutti gli effetti della squadra, anche perché probabilmente sono quelli che potrebbero beneficiare in maniera più diretta di questa avventura.

La nomina del presidente Giovanni Valle era stata concertata con la minoranza? Forse no, visti gli intoppi che ne sono derivati…

L'elezione del presidente è seguita a una votazione interna, e non era stata preventivamente concordata con la minoranza.

Era però logico che la presidenza del comitato andasse al rappresentante della maggioranza.

In un comunicato avevate scritto: «Sembra che le gare di Coppa del Mondo di sci non appartengano a Cortina, ma siano di proprietà di poche persone che le utilizzano come fossero il loro giocattolo».

Nomi e cognomi!

Voglio mantenere il fioretto iniziale…

Forse vi riferivate a Enrico Valle? Lo diciamo noi, così lei non rompe il fioretto!

Ma quella è una fase superata… non ci voglio tornare sopra.

Cortina ha perso più credibilità con la vecchia candidatura (2013), o con quella attuale (2015)? Ammesso che si sia persa credibilità.

In verità, in ambito FIS mi sembra che Cortina goda di una buona immagine. Certo, la credibilità da sola non basta per ottenere l'evento.

Come mai inizialmente avevate deciso di nominare Huber presidente del comitato, e invece adesso quel ruolo lo ricopre lei, mentre Huber è diventato membro del comitato al posto di Giovanni Valle?

Abbiamo capito che in ambito FIS la figura del Sindaco è quella considerata maggiormente rappresentativa della comunità. Io ho una quantità non indifferente di lavoro, e quindi avevo piacere di delegare qualcuno che magari avesse un po' più tempo di me.

Ma dal momento in cui ci è stato detto quanto fosse importante la mia presenza, io ho subito accettato, con l'obiettivo di dare un valore aggiunto a questa candidatura.

Oltre a Francesco Ghedina, presente anche a Zurigo, quali altri giovani avete contattato? E cosa volete farne di loro?

Ci sono già stati alcuni contatti e anche una prima riunione per presentare Schnitzer. Questi comunque sono gruppi aperti: se ci sono persone di buona volontà, con entusiasmo, con la voglia di dare una mano, sono tutti ben accetti.

Naturalmente poi spetta al direttore capire chi può essere utile, e in quale funzione, in base alle capacità e al tempo che uno mette a disposizione. L'obiettivo che ci siamo posti è quello di creare competenze, e questo è uno dei compiti principali del direttore Schnitzer.

Adesso passiamo al gossip. È vero che Giovanni Valle ha chiesto la testa di suo cugino Enrico per ritirare le dimissioni da presidente del comitato?

No, questo no, assolutamente.

Si vocifera che Nicola De Santis, presidente della GIS, voglia lasciare l'incarico. Qualcuno vede Giovanni Valle al suo posto. È vero?

No, anzi mi viene da ridere! Questo sì è puro gossip. Vi assicuro, questa proprio...

E così anche questa volta siamo arrivati alla f ine… vede che siamo riusciti a non infrangere il fioretto?

Ma sì, ci siamo riusciti. Una cosa però la voglio aggiungere: per il 2015 è veramente molto difficile, ma non dobbiamo dimenticare che stiamo lavorando a un progetto di medio-lungo termine, sapendo che tutto ciò che facciamo oggi ci tornerà utile nel 2017, quando dovremo giocare puntando alla vittoria.