LA CULTURA E LE BIBLIOTECHE IN AMPEZZO AI TEMPI DELL'AUSTRIA
    

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LA CULTURA E LE BIBLIOTECHE IN AMPEZZO AI TEMPI DELL'AUSTRIA

Mario Ferruccio Belli

01/01/2009
Come fatto in altre occasioni anche il nostro giornale vuole portare un contributo al dibattito culturale in corso a proposito di biblioteche, raccontando le vicende della prima biblioteca di Cortina. Partiamo da una lamentela, datata 6 aprile 1873, del direttore delle scuole <popolari > (le odierne elementari) Andrea Constantini al capitano distrettuale che, un paio di settimane prima, aveva sollecitato le scuole a istituire una biblioteca nella scuola. Si apprende che da Vienna, già alla fine dell'anno scolastico precedente 1872, era giunto il nuovo regolamento didattico che prevedeva in tutte le scuole della monarchia appunto questo importante strumento educativo.
Trattandosi di una novità occorreva seguirla incentivando chi di dovere cominciando dalle varie dirigenze scolastiche che avrebbero dovuto organizzarsi per la scelta dei volumi, per secondo le amministrazioni comunali, responsabili degli edifici e degli arredi, a stanziare le somme occorrenti.
In Ampezzo il comune s'era mosso con tempestività e, fin dai primi di luglio, aveva discusso in consiglio (rappresentanza) la grande novità, ottenendo lo stanziamento di ben 200 fiorini d'oro (100.000 euro?).
La delibera era stata comunicata al direttore Constantini (i lettori forse lo conoscono con il nome familiare di Dea Zima, e perché anche responsabile della banda municipale), il quale aveva tenuto informato il collegio degli insegnanti.
Costoro avevano discusso e deciso quali libri comperare per iniziare la nuovissima biblioteca scolastica, la loro scelta era stata approvata dalle competenti autorità scolastiche. Poi l'estate era passata in altre faccende. In autunno la scuola aveva riaperto i battenti senza che ci fossero stati passi avanti. Mentre l'inverno stava per finire qualcuno negli uffici del capitanato s'era chiesto: «con la biblioteca scolastica a che punto siamo?» e, finalmente, il capitano Enrico Gennari aveva mandato una risoluta diffida al povero Constantini, il quale non poteva che tornare a battere cassa col Comune. Ecco la missiva di sollecito al Sindaco, scritta in perfetto burocratese, com'era uso anche allora. «Imperial regia direzione scolastica di Ampezzo, Cortina li 6 Aprile 1873 n. 21.
Onorevole signor Capocomune.
L'inclito imperial regio Capitanato distrettuale in luogo, con riverita nota 27 p. p. Marzo N. 2158 ordina allo scrivente di dar tosto mano energicamente all'impianto della biblioteca, in senso al $ 70 del regolamento scolastico e didattico per le scuole popolari generali, nonché di rivolgersi al signor Capocomune per ottenere l'importo di fiorini 200 assegnati dalla lodevole rappresentanza, giusta rapporto comunale 3 Luglio 1872 N. 1485 da voi trasmesso.
Ottenuta in pari tempo dalla competente autorità l'approvazione dei libri scelti dal corpo insegnante allo scopo suddetto, l'infrascritto interessa codesto onorevole signor Capocomune di rassegnare a questa parte l'importo come sopra, onde attivare quanto prima l'impianto della biblioteca in discorso. Con tutta stima si segna. Il direttore Andrea Constantini.» Forse qualcuno penserà che con ciò il problema fosse risolto. Niente affatto. Non sappiamo se in comune avessero problemi più pressanti o se la tesoreria fosse momentaneamente in secco, o altro. Di certo il grido di allarme cade a vuoto, e Constantini, in luglio a scanso reprimende, lo fa sapere al capitano. Ecco partire il fulmine minaccioso segnale di tempesta in arrivo sull'intera giunta comunale (deputazione).
«Imperial regio Capitanato distrettuale Ampezzo li 28 Luglio 1873 N. 1135. Al signor Capocomune di Ampezzo. Codesta rappresentanza comunale, giusta rapporto del Comune 3 luglio 1872 n. 1485, ha stanziato l'importo di fiorini 200 valuta austriaca, allo scopo di provvedere queste scuole popolari di una biblioteca. Il signor direttore di queste scuole, al quale venne affidata la direzione di tale biblioteca, mi ha partecipato che essendosi rivolto a codesto Comune per avere un tale importo
 non ebbe però fino oggidì ad ottenere qualsiasi riscontro, e molto meno l'accordato importo.
Nel mentre rimarco al Comune una tale sua trascuranza nel dare esecuzione a quanto venne legalmente deliberato, lo eccito a versare entro 8 giorni tale importo a questo direttore delle scuole giustificandosi presso il sottoscritto di avere ciò eseguito.
Rammemoro al Comune che un eventuale rifiuto apporterebbe seco le più spiacevoli conseguenze a carico della deputazione per cui nutro la fiducia che la deputazione non vorrà mettermi nella necessità di provocarle.
L'imperial regio Capitano distrettuale Gennari.» In agosto, il sindaco Francesco Gillarduzzi corre ai ripari. Nessuna parola per scusarsi del ritardo, salvo un piccolo accenno ai «disguidi postali!», comunque si sarebbe provveduto immediatamente a far avere il denaro alla scuola i 200 fiorini d'oro necessari per ordinare i libri ed aprire, in tempo per il nuovo anno scolastico, la prima biblioteca in Ampezzo. Ecco le due comunicazioni, la prima al capitano Enrico Gennari.
«Magnifica Comunità Ampezzo, li 16 agosto 1873 N. 2050.
Ad evasione del pregiato di lei ordine dei 28 passato prossimo luglio N. 1135, qui pervenuto solo li 8 del corrente, lo scrivente si fa debito avvertirla che ha già preso le disposizioni necessarie per la estradazione al signor direttore delle scuole dell'importo di fiorini 200 allo scopo di iniziare una biblioteca in questa scuola popolare. Francesco Gillarduzzi, capo comune.» La seconda al direttore delle scuole. «Magnifica Comunità Ampezzo,.
li 16 Agosto 1873 N. 2051 Ad evasione della gradita di lei ricercatoria dei 6 Aprile passato prossimo N. 21 lo scrivente la invita a qui portare una quitanza per l'importo di fiorini 200 che le saranno indietrodati per l'impianto di una biblioteca in questa scuola popolare. Francesco Gillarduzzi, capocomune.»Notiamo di sfuggita che il popolare Dea Zima della banda municipale era fratello del segretario comunale Luigi Constantini. Per completare il quadro sulla cultura in Ampezzo, ai tempi dell'Austria, riferiamo che, nel 1892, sarà il <Club alpino tedesco e austriaco> ad aprire una biblioteca circolante; mentre, nel 1907, sarà il parroco don Antonio Pallua ad inaugurare la sua <Biblioteca popolare cattolica>. Ma queste sono altre storie che, eventualmente racconteremo più avanti.