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ADOZIONE PAT: DICHIARAZIONE DI VOTO

Redazione

01/04/2012
Dopo l'incarico ai professionisti, nel Consiglio comunale del 07.08.2008 svolto su richiesta delle minoranze, viene costituita la Commissione P.A.T., nominata il 30.09.2008. Malgrado le promesse, la commissione viene convocata solamente due volte: la prima il 30.10.2008 e la seconda volta a marzo 2009. Come ricordava in Commissione l'assessore Verocai, per il piano regolatore del 2003 la Commissione urbanistica ha effettuato oltre 50 sedute! Poi è seguito un buio assoluto: nessuna convocazione, nessun incontro, nessun documento presente negli uffici comunali. Agli incontri pubblici per la concertazione e di presentazione erano presenti i professionisti incaricati, assessore e Sindaco e alcune figure che non si comprende bene che ruolo abbiano avuto nella stesura dei documenti. Trascorrono tre anni e, alla scadenza del mandato, cresce la fretta di concludere e il 22 febbraio 2012 viene presentato prima ai Consiglieri e poi alla popolazione il progetto del Pat. Ora, a distanza di meno di un mese, se ne chiede l'adozione. La maggioranza e il Sindaco, in particolare, non hanno operato con trasparenza e nel rispetto degli organi che il Consiglio ha nominato. Non sono stati rispettati i principî della Legge 11 che basa la predisposizione del Piano di Assetto Territoriale su un confronto approfondito e continuo con gli operatori e anche con il Consiglio. Il 50 per centro del piano è inserito nell'Accordo di programma che, a detta del Sindaco, va avanti velocemente; sono già stati incaricati i professionisti per la stesura dei bandi, tutto senza che la questione venisse portata in Consiglio comunale e si spiegasse alla popolazione l'intento, e senza che venisse redatto un piano economico che ne giustifichi la validità. Le previsioni di piano "fantasiose", o meglio, "pericolose" prevedono: 220 mila metri cubi di alberghi, 20 mila metri quadrati di superficie commerciale, 6 mila metri quadrati di superficie direzionale con l'aumento di 600 persone residenti in dieci anni. Tradotto in elementi semplici: una ventina di hotel, due centinaia di negozi da 100 metri quadrati, una sessantina di uffici da 100 metri quadrati, 30 mila metri quadrati da disboscare per fare posto alle nuove costruzioni a Gilardon su terreni del Comune da vendere ai privati. A questo punto, per chiarire la nostra posizione, diciamo: no fermo e chiaro alla utilizzazione di nuovo territorio nella zona di Gilardon per costruire hotel da vendere! Vogliamo che il territorio che i nostri antenati hanno conservato serva a far vivere qui i nostri concittadini; no fermo al fantasioso sviluppo sfrenato che può stravolgere il paese in questi anni difficili. Abbiamo già un centro commerciale importante e invidiabile, non è sostenibile raddoppiarlo; no ad una assenza di soluzioni premianti per i cittadini che la casa l'hanno conservata in questi decenni difficili; no ad una gestione poco chiara e lontana dal Municipio della nostra pianificazione urbanistica e strategica per il futuro del nostro paese.

CORTINA DOLOMITI
CORTINA OLTRE IL 2000