ADOTTATO IL PAT SENZA IL CONSENSO DELLE MINORANZE
    

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ADOTTATO IL PAT SENZA IL CONSENSO DELLE MINORANZE

Marina Menardi

01/04/2012
Ci sono volute cinque ore di discussioni, relazioni, chiarimenti per arrivare all'adozione del Pat da parte del Consiglio comunale, con il voto all'una e venti del mattino, dopo una seduta durata in tutto otto ore. Il via libera è arrivato con 10 voti a favore e sei contrari; hanno votato no i consiglieri di minoranza e Pietro Ghedina, assente Etienne Majoni. In sala erano presenti i tecnici della Proteco, la ditta incaricata dall'Amministrazione comunale per la stesura del Pat. Il sindaco Andrea Franceschi, in apertura del punto, ha sottolineato le linee guida che sono alla base del Piano: da una parte i dati oggettivi, costituiti dall'analisi paesaggistico-ambientale, dall'altra i dati soggettivi, ossia le scelte infrastrutturali e le nuove cubature. Franceschi ha ribadito il no alle seconde case, sì alle attività produttive, sì al recupero ambientale. «Non stiamo parlando di nuove concessioni edilizie - ha detto Franceschi - stiamo stabilendo le possibilità di sviluppo per i prossimi 20 anni». La parola è passata quindi all'architetto Saccon, che ha impiegato un'ora per dire ciò che già aveva detto, in sintesi, il 22 febbraio scorso sia ai consiglieri che ai cittadini all'Alexander Hall, e durante le commissioni che hanno preceduto il consiglio (per i dettagli vedi Voci di Cortina n. 93, febbraio 2012). Riassumendo, Saccon ha sottolineato come sia stata data particolare attenzione all'ambiente e al paesaggio e, nello stesso tempo, ci si sia dotati di nuovi strumenti per essere efficaci subito utilizzando l'accordo tra vari enti per realizzare rapidamente alcune infrastrutture. L'indirizzo ricevuto dalla Giunta è stato quello di ridare a Cortina lo smalto perduto e di ricollocare Cortina nel ruolo di leader delle terre venete e ladine, prevedendo interventi per il settore ricettivo, la viabilità, il recupero del paesaggio nel fondovalle. L'Accordo di programma, ha spiegato Saccon, è la scelta voluta per accelerare alcuni processi. In esso è contenuta una quota residenziale come seconda casa ottenuta in parte recuperando volumi esistenti, e in parte con una nuova volumetria, allo scopo di finanziare il progetto della tangenziale. Il grosso del volume, come relazionato sempre da Saccon, sono i 99 mila metri cubi in parte in centro e in parte a Gilardon. Oltre a queste, sono previste nuove volumetrie per 119 mila metri cubi. In totale saranno oltre 200 mila metri cubi di ricettivo da utilizzare per ampliare l'esistente e fare alberghi nuovi, per un aumento previsto di 1.200 camere e 16 mila metri quadrati di superfici accessorie ai servizi ricettivi. Le minoranze hanno denunciato la mancanza di coinvolgimento nella stesura di un piano così importante. A nome di tutti ha aperto la discussione il consigliere Luigi Alverà: «È giusto che i cittadini sappiano, dopo aver sentito la presentazione, che le minoranze non hanno avuto che pochi giorni per vedere gli elaborati.
Nel 2008 è stata richiesta la commissione per seguire il Pat, la quale è stata convocata solo due volte, nel 2009. Da allora non si è più saputo niente per tre anni. Negli ultimi venti giorni sono state convocate tutta una serie di commissioni per arrivare all'adozione con il completo dei documenti solo pochi giorni fa, e la disponibilità dei professionisti solo ora». «Il Pat in partenza è stato condiviso con tutti - ha risposto il Sindaco -. I dati oggettivi hanno richiesto molto tempo, e l'iter si è allungato. Le scelte per buona parte erano già state approvate in Consiglio comunale. Di queste volumetrie, le novità sono quelle ricettive e commerciali, il resto sono cose già viste». La discussione ha visto numerosi interventi non solo da parte della minoranza, ma anche dei consiglieri di maggioranza, i quali hanno cercato di difendere la bontà del Pat (vedi pagine seguenti). I consiglieri di minoranza Alverà e Dimai hanno fatto notare come nella proposta di delibera consigliare fossero inserite delle  delibere di Giunta non ancora pubblicate all'albo comunale. «Mi sembra una forzatura inserire una relazione geologica che non è stata protocollata» ha sottolineato Dimai. Il Sindaco ha lamentato l'eccessivo formalismo delle minoranze e ha cercato di riportare la discussione sui contenuti del Pat. Prima della votazione, sono stati presentati alcuni emendamenti, dal vice sindaco Verocai, dal consigliere di maggioranza Dandrea e dai consiglieri di minoranza Dimai e Alverà. Dopo aver votato gli emendamenti uno ad uno (approvati gli emendamenti di Verocai e Dandrea, respinti quelli di Alverà e Dimai), si è passati alla votazione dell'adozione del Pat. Le minoranze si sono dichiarate decisamente contrarie, dando una valutazione complessiva negativa del Piano e lamentando la scarsa condivisione. In particolare, Cortina Dolomiti si dichiara contraria all'urbanizzazione dell'area in località Gilardon, oggetto della "Transazione" dei terreni tra Comuni e Regole alla fine degli anni Cinquanta (vedi box a fianco). Il Sindaco, da parte della Maggioranza, ha sostenuto che il Pat è coerente con le linee guida dettate dal Consiglio comunale e con quanto è stato detto in questi anni. Le volumetrie - ha sostenuto - non sono concesse, ma solo previste, e alcune sono state strumentalizzate, come lo sportello unico per le attività produttive, che è stato votato all'unanimità. Il nuovo Piano di Assetto del Territorio viene quindi adottato dal Comune di Cortina con 10 voti favorevoli della maggioranza e 6 contrari (le minoranze più il voto contrario di Pietro Ghedina). Tra le fila della maggioranza era assente il consigliere Etienne Majoni. Ora il Piano rimarrà esposto in Comune per trenta giorni, più altri trenta per poter portare le proprie osservazioni come cittadini a partire dalla delibera del Consiglio comunale; successivamente verrà inviato in regione Veneto con le osservazioni e le controdeduzioni del Consiglio comunale per gli adempimenti di approvazione (entro 240 giorni). Il Piano diventa efficace 15 giorni dopo la pubblicazione del provvedimento di approvazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.