Ve ne siete andata via proprio nella circostanza della prima nevicata stagionale. Già la neve, proprio come il titolo del libro col quale siete venuta a presentarVi la prima volta da me per conoscermi.
Mi faceste omaggio del libro di Orhan Pamuk dal titolo «Neve» parlando della Vostra passione per i gialli e per tutta la letteratura poliziesca.
Fu così che ci conoscemmo e decidemmo insieme di darci del Voi, interlocuzione assai diffusa in molte regioni dell'Italia meridionale.
Da quel momento in poi sono seguiti scambi di opinione frequenti in ordine alla cultura ed alla società locale, alla politica, al ruolo della magistratura, a noi.
Mi avete sempre indebitamente vantato con i miei superiori gerarchici pur sapendo della mia discrezione ed umiltà. Di Voi ho sempre apprezzato i valori della tradizione misti ad un'apertura mentale, frutto delle assidue e variegate letture e delle importanti frequentazioni ben sapute coltivare negli anni.
Arriva la prima neve mentre ci saluta una grande donna foriera di un'apertura mentale capace di guardare sempre oltre le cime e di insegnare a tutti le essenze della vita. Sono stato sempre attento ai Vostri discorsi ed ai Vostri insegnamenti quasi come un allievo. Ho ammirato di Voi l'alto senso delle Istituzioni e del dovere nonché un ammirevole rispetto verso la Magistratura e le Forze di Polizia. Davvero un esempio per le nuove generazioni talvolta rispettose delle istituzioni solo per passione
da fiction.
Ricordo le disquisizioni su Sant'Agostino e sui valori della religione, così come ricordo i discorsi e le analisi su questa comunità. Ho appreso davvero tanto da Voi, guida giusta, sensibile e disinteressata capace di aiutarmi a capire il sostrato sociale in cui lavoravo.
Forse sarò (siccome «foresto») la persona meno titolata a scrivere due righe sulla Signora Gabriella, ma mi sento in dovere di formularLe così un saluto sincero, doveroso, sentito, appassionato.
Lei potrà capirmi ed apprezzare conoscendo la mia sensibilità e le mie passioni . Con questo desidero essere vicino al figliolo,
sempre attento alla mamma e destinatario di meritate attenzioni da parte della stessa. Io non Vi dimenticherò mai Signora Gabriella.
Giuseppe Solìmene