Cos'è un Accordo di programma
Serve
per coordinare le azioni e per definire i tempi, le modalità, il
finanziamento e gli altri adempimenti per attuare i piani e i progetti
che richiedono per la loro realizzazione l'intervento di regione,
amministrazioni pubbliche e soggetti privati.
Interesse regionale:
non è un semplice beneficio economico, ma un insieme di valutazioni che
inducono la Regione ad occuparsi, "in prima persona", di un determinato
progetto o programma.
Perché il comune di Cortina ha chiesto all a Regione un Accordo di programma
Il
29.10.2010, il Comune ha presentato richiesta per l'attivazione di un
Accordo di programma per realizzare una serie di interventi di
riqualificazione urbanistica ed edilizia, con la ridefinizione e
adeguamento del sistema della viabilità e della sosta, con la
realizzazione di opere pubbliche come il "polo culturale" (biblioteca
civica − nuovo auditorium), e l'ampliamento della ricettività turistica
invernale ed estiva. In particolare l'Accordo prevede interventi per la
candidatura ai Mondiali di sci del 2017, fondamentalmente sull'ambito
dell'ex stazione ferroviaria con la realizzazione di un parcheggio
scambiatore interrato, un nuovo auditorium, una nuova biblioteca civica,
spazi associativi ed espositivi, un tratto di viabilità passante il
centro, in tunnel. Nell'ambito della pista da bob sono previsti il
ripristino della storica pista e la realizzazione delle relative
strutture ricettive. Nell'ambito dello stadio del ghiaccio si ipotizza
il trasferimento della piscina comunale e la realizzazione delle
relative strutture commerciali e centro benessere. Per la regione
Veneto, la conclusione dell'Accordo di programma risulta essenziale, in
quanto la conquista dei Mondiali di Sci del 2017 costituirebbe
un'opportunità strategica per la promozione dell'intera regione Veneto e
per l'economia della montagna veneta, generalmente depressa negli
ultimi anni. Tale opportunità, associata all'ottenimento della sede
triennale dell'Unesco, potrebbe costituire volàno allo sviluppo
turistico/ambientale della Provincia montana per eccellenza della
Regione.
Il 31.01.2012, la Giunta Regionale dà avvio al procedimento
relativo all'Accordo di programma tra comune di Cortina d'Ampezzo e
regione del Veneto denominato «Riqualificazione di Cortina e rilancio
dell'economia turistica finalizzata alla candidatura ai Campionati
Mondiali di Sci Alpino 2017».
Quali sono le cifre e i valori in gioco
L'elenco delle opere previste è riportato in tabella: alcune sono
opere
pubbliche (per un costo di costruzione pari a 68.385.000 euro) e altre
sono opere private (per un costo di costruzione pari a 91.490.000 euro).
I nuovi volumi (al netto delle demolizioni) sono circa pari ad almeno 65.000 metri cubi.
• 1.090 posti auto;
• 11.500 mc opere pubbliche
(meno 17.700 mc di demolizioni);
• 2.700 mq nuova piscina pubblica;
• 18.000 mc albergo;
• 26.000 mc albergo (comprende volume attuale piscina);
• 3.000 mc residenziale;
• 1.400 mq commerciale;
• 2.400 mc commerciale (presso
lo Stadio).
Tutti i volumi sono ricompresi nei conteggi del PAT.
Chi tira fuori i soldi per pagare tutto quanto (compreso il "progetto tangenziale")?
I
soldi per pagare le opere pubbliche saranno sborsati dai privati
investitori (finanza di progetto). In pratica, i privati pagheranno le
opere pubbliche (68.000.000 di euro) per ricevere in cambio il diritto a
costruire le opere private (92.000.000 di euro): l'investimento
complessivo del soggetto privato sarà dunque pari a circa 160.000.000 di
euro. Non è specificato se i diritti edificatori concessi a privati
siano sufficienti ad assicurare la copertura del costo delle opere pubbliche (cioè se il plusvalore generato dalla nuova costruzione "privata"
sia superiore al costo di costruzione (92.000.000 euro) + onere al
pubblico (68.000.000 euro) + guadagno. A solo titolo di esempio,
possiamo immaginare che per pagare la nuova piscina (8.500.000 euro di
costo), il soggetto privato dovrà coprire il costo stesso della piscina
per vedersi concedere dal Comune il diritto di costruire a sue spese
l'albergo 5 stelle (22.500.000 euro di costo). In pratica il privato
spende in tutto 31.000.000 euro per acquisire un albergo a 5 stelle. A
livello totale si può dire che c'è convenienza se il valore di mercato
delle opere costruite a titolo privato è superiore ai 160.000.000 euro
investiti (che diventano tranquillamente oltre 200.000.000 euro con
oneri accessori e profitto). La Regione - per calcolare il proprio
introito - stima che l'incremento di valore generato dalle sole opere
pubbliche sia pari a 37.000.000 euro (cioè il 58% del costo), e su
questa plusvalenza ha calcolato il proprio ritorno di 4.370.000 euro,
che serviranno per progettare la tangenziale.
L'EX STAZIONE E IL VINCOLO DI PUBBLICA UTILITÀ
La
permuta dei piazzali impegnò l'amministrazione comunale di Cortina per
diversi anni. Il Comune volle recuperare gli ampi spazi della ex
stazione ferroviaria, divenuti beni demaniali, dello Stato, dopo le
vicissitudini della società Ferrovia delle Dolomiti, chiusa e
smantellata negli anni Sessanta del Novecento. In cambio si disse
disposto a cedere quella spianata, sorta a lato di via delle Guide
alpine, un tempo discarica di materiali, sulla riva sinistra del
torrente Bigontina. Su quella ghiaia sostavano le carovane del circo e
le giostre. In un angolo era stato gettato dell'asfalto, con due
canestri, a creare un campetto per il basket, frequentato dai ragazzi.
Gli atti decisivi furono perfezionati nell'amministrazione 1985-1990,
che vide ben tre sindaci, in un periodo di frequente avvicendamento,
nell'allora Democrazia Cristiana: sette in tredici anni. Per
perfezionare la permuta dei due piazzali, intervennero anche le
minoranze, in un clima di collaborazione, in consiglio comunale. Fu
determinante l'apporto di Antonio Dal Pont, del Partito liberale, e del
senatore Giorgio Pisanò, consigliere comunale del Movimento sociale. In
giunta c'era Siro Bigontina, che ha ricordato quel periodo, durante la
presentazione pubblica del Piano di Assetto del Territorio, il 22
febbraio scorso, nella sala Alexander Girardi,
menzionando la
clausola, voluta dal Demanio. L'articolo 5 dell'atto di permuta, datato
20 dicembre 1989, firmato nella sede dell'Intendenza di finanza di
Belluno dall'intendente reggente Elio Jarabek e da Roberto Gaspari,
assessore anziano, in assenza del sindaco Demenego, riporta:«Il Comune
di Cortina d'Ampezzo si obbliga a destinare il bene acquisito in permuta
a quegli specifici scopi di pubblica utilità, previsti dal piano
regolatore, impegnandosi a mantenere la destinazione dell'area e degli
immobili ad uso pubblico e ad acconsentire l'uso di quanto interessa
alla società gestrice del servizio automobilistico, per le necessità
connesse a detto servizio, per l'attuazione delle quali il Comune ha più
volte manifestato l'interesse. Pena, in caso di inadempimento, la
risoluzione del negozio e la restituzione del cespite all'Erario». Dopo
le lunghe trattative, lo Stato si accontentò infatti di
una somma
quasi irrisoria, per cedere la stazione: soltanto 350 milioni di lire.
Era la differenza fra la stima di piazzale Revisana, di 4 miliardi di
lire, e il valore pattuito per buona
parte del piazzale e alcuni
degli immobili della ex stazione ferroviaria: 4 miliardi 350 milioni di
lire. Fu proprio la clausola, sulla destinazione a scopi di pubblica
utilità, a determinare il costo così contenuto.