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CANDIDATURA AI MONDIALI DI SCI DEL 2017: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Marina Menardi - Edoardo Pompanin

01/01/2012
I Mondiali di Sci Alpino sono un evento "unico", per una località di montagna. Il ritorno d'immagine e l'indotto economico durano anni. Cortina d'Ampezzo vive ancora della rendita delle Olimpiadi del 1956, accresciuta negli anni successivi con l'organizzazione di una serie di competizioni nazionali e internazionali, dai campionati mondiali di bob a quelli di pattinaggio artistico a quelli di curling.
Negli anni sono state organizzate con successo le gare di coppa del mondo di tutte le specialità dello sci alpino, maschili e femminili. Al di là di ogni considerazione di opportunità politica legata alla promozione della candidatura "Cortina 2017" - che risente di una certa dose di propaganda - è opportuno proporre quello che a nostro avviso - e con massima sintesi - può essere uno schema dei punti di forza e dei punti di debolezza della Candidatura della nostra Cortina d'Ampezzo, per consentire al cittadino comune di formarsi in proposito un'opinione (che vada oltre la lettura dei depliant).


PUNTI DI FORZA DELLA CANDIDATURA

Certamente non abbiamo carenze rispetto alle capacità organizzative generali e sportive.
È sufficiente affidarsi a coloro i quali già hanno organizzato le gare mondiali negli anni passati e ripetere le esperienze di successo; chiaro che, se invece di incaricare i professionisti locali della guida delle operazioni (Enrico Valle è da vent'anni alla guida dell'organizzazione della Coppa del Mondo di sci femminile), si cercano altre figure extra locali, ci si complica la vita. Dalle esperienze passate risulta che il contributo degli specialisti tecnici e l'apporto dei volontari non sono mai venuti a mancare.
Riguardo agli aspetti promozionali, i rapporti con i mass media, l'organizzazione degli eventi a margine della manifestazione e in genere tutte le attività marketing, è indubbio che Cortina sia molto cresciuta negli ultimi anni, per merito anche delle attività di Cortina Turismo e del suo modo più "moderno" di interpretare la comunicazione.
Le piste e gli ampliamenti pensiamo non siano un problema; negli anni c'è stato un costante sviluppo ed è ragionevole e immaginabile che non manchino i pareri favorevoli degli impiantisti, dei proprietari dei terreni e degli uffici tecnici.
In pratica, se i Mondiali fossero un evento simile all'organizzazione della Coppa del mondo, sia pure in multiplo, con ogni probabilità Cortina parte favorita su tutte le località, perché oltre alla qualità tecnica dell'organizzazione, offre il "jolly" di trasportare l'evento in un paesaggio unico nel mondo, che aggiunge una speciale atmosfera alle competizioni.


PUNTI DEBOLI DELLA CANDIDATURA

I problemi nascono dal fatto che i Mondiali spostano un sacco di gente e che purtroppo con i (grandi) numeri non si scherza. Si calcola (book 2013) che gli spettatori siano in tutto quasi 134.000 e che per lo slalom speciale maschile si contino 26.500 ingressi. Ovviamente poi ci sono gli atleti, gli staff tecnici, i giornalisti, il seguito di famiglie e sponsor. Per fare fronte ai problemi della logistica occorre programmare con cura il sistema dei trasporti e disporre di un numero adeguato di alloggi.
In relazione ai trasporti e ai parcheggi occorre assicurare modalità di trasporto alloggiocampo gara per le varie categorie di utenze (atleti, giornalisti, spettatori); è necessario valutare nel concreto i tempi di percorrenza e il dettaglio dei movimenti delle migliaia di persone.
Ad oggi portare a Rumerlo 26.000 spettatori in un tempo limite di poche ore passando con le navette per la strada Gilardòn/ Colfiere/Lago Ghedina, appare improbo (anche se togliamo quelli che vi arrivano da Socrepes e da Son dei Prade con gli impianti); 40 persone a navetta sono 650 giri che durano almeno mezz'ora l'uno. Le navette partirebbero poi dai parcheggi a nord e sud di Cortina (quello a sud è collocato sulla piantina Cortina 2017 nel piazzale del trampolino dove si fa la festa campestre, pensiamo per refuso).
La "circonvallazione breve" (3 stralci da finire - come scritto - in 40-48 mesi) possiamo per ipotesi anche non considerarla, in quanto estremamente difficile da approntare nei tempi (60% ope re pubbliche sforano i tempi) e paradossalmente non così essenziale ai fini della viabilità interna.
Resta il problema dei parcheggi: quelli interrati (ammesso si riescano a fare nei tempi necessari, considerato che ci sarebbero tre cantieri - largo Poste/ex Mercato/ Stazione - nello spazio di 500 metri in centro) sono già stati in parte venduti a privati e i posti che restano aumentano di poco la disponibilità.
In relazione agli alloggi, nel book 2013 si parla di 40.000 posti letto a Cortina, di cui quasi 5.000 in albergo. Nel raggio di 30 chilometri si conteggiano circa 22.000 posti letto in albergo e 65.000 nelle case per ferie. Facciamo i conti: dall'ultimo censimento Cortina computa 6.428 abitazioni; tolta una abitazione per ognuna delle 2.800 famiglie, restano 3.628 abitazioni (seconde case e altro). In pratica i posti letto sono nei campeggi e altri accomodamenti... Sono numeri che non trovano riscontro né con il buon senso né con le statistiche turistiche della Regione Veneto (agosto 2011: presenze totali 267.839, diviso 31 giorni uguale 8.640 posti letto in tutto).
Ultimo aspetto da considerare è la struttura finanziaria degli investimenti. Con i tempi che corrono, è fuorviante immaginare importanti investimenti pubblici a traino degli eventi sportivi (Italia 90 o Bormio): al di là dei 100 milioni e passa della "tangenziale", anche i soli investimenti nelle infrastrutture viarie sono teoricamente stanziabili ma 'politicamente' non si sa quanto digeribili.