Voci di Cortina. Sto leggendo e rileggendo la vostra prima pagina di luglio riguardante la situazione alberghiera di Cortina e concordo con il vostro articolo di spalla "Zero stelle". È veramente deprimente, come scritto a firma Comitato Civico. Da questa situazione ne individua, a mio parere, tre cause.
La prima, la più deleteria, la imputo alle precedenti amministrazioni comunali, che pur di incassare hanno permesso quella vergognosa escalation di seconde case e licenze commerciali a destra e a manca, portando consapevolmente così Cortina su una china pericolosa sia per il commercio, sia per il turismo, e i risultati li avete dimostrati sul vostro periodico.
E tutte le migliaia e migliaia di lire e di Euro sono tutte confluite nelle casse comunali? La seconda causa: i nostri nonni, con grande lungimiranza hanno dato inizio, con tanti sacrifici anche finanziari e con grande sensibilità, al turismo alberghiero, credendo fermamente in questa nuova attività per il futuro di Cortina, supportati dall'incomparabile scenario della nostra conca, e sicuri dell'arrivo di sempre più numerosi ospiti.
Però non tutti i nostri padri si sono adeguati a questa nuova attività, o non ci hanno creduto.
Pochi sono stati i genitori che hanno dato la possibilità ai figli di intraprendere la carriera di albergatore mandandoli via da Cortina verso altre località turistiche già note, affinché imparassero bene, anche con sacrifici, il mestiere dell'albergatore, che al ritorno avrebbero potuto esercitare in proprio. Penso siano state la miopia e l'incompetenza nell'adeguarsi alle nuove esigenze dei flussi del turismo odierno, forse troppo pretestuoso e costoso, le cause di abbandono per questa attività scegliendone altre più leggere e forse più redditizie.
La terza considerazione è che siamo circondati da altri luoghi di villeggiatura altrettanto belli come la Val Pusteria, la Val di Fassa-Fiemme e Gardena, non belle come Cortina, però più facili da raggiungere. E per questo, come si suol dire, si sono rimboccate le maniche e hanno voluto impegnarsi per far emergere le proprie attività sia commerciali che alberghiere, rendendo i propri alberghi più confortevoli, senza trascurare ciò che il cliente desidera trovare durante il suo soggiorno.
Tanti nostri alberghi sono inferiori alle necessità di ciò che il turismo moderno pretende; forse per presunzione o incapacità imprenditoriale, credendo che sia sufficiente la bellezza del luogo per attirare il villeggiante, o forse per i costi troppo elevati a cui andrebbero incontro a desistere dall'intraprendere lavori di ammodernamento.
A onor del vero, le località sopra menzionate hanno avuto molte facilitazioni burocratiche e finanziarie e percorsi agevolati nel reperire i prestiti necessari. Spero ardentemente, per il futuro del nostro turismo, che ci siano ancora dei giovani che vogliano seguire il sentiero tracciato dai loro padri e dai loro nonni, e riportare Cortina ai fausti passati degni della Regina delle Dolomiti, anche perché questo nuovo Sindaco e la sua Giunta hanno idee chiare concrete e non mancheranno certo nel dare il loro fattivo sostegno ai loro progetti.
Desidero finire queste considerazioni aggiungendo un appunto che mi riguarda: pure mio nonno materno è stato uno dei primi albergatori, e appena finito di costruire l'albergo, per ironia della sorte, anziché ospitare dei villeggianti, ha ospitato i feriti di guerra perché adibito a ospedale militare da campo, essendo in corso la prima guerra mondiale, e dove mia madre, reclutata come infermiera, ha avuto l'ingrato compito di ripulire dal sangue e rivestir la salma del generale Cantore.
Giorgio Murari