Il comunicato stampa con il quale SIMICO risponde alle domande della consigliera De Zanna sulla fine degli alberi della pista da bob ha, a parer mio, un tono piccato e un po’ minaccioso (“...valuteremo se…).
Una riflessione, senza entrare nel merito della questione.
Provo a mettermi nei panni di SIMICO e anche dell’Amministrazione comunale. Esercizio non facile, ma ci provo.
Se io (SIMICO) credo e sono convinto che tutto sta andando per il meglio, che sto lavorando per il paese, che i tempi saranno rispettati, che si opera nella piena trasparenza e sostenibilità, che insomma, come fu detto in piena epoca Covid, “tutto andrà bene”, beh, sarei del tutto sereno, non sentirei il bisogno di affermare ad ogni piè sospinto il progresso dei lavori, ma soprattutto, non sentirei la necessità di rispondere a quel modo alla Consigliera De Zanna. Ad una legittima, se pur fastidiosa domanda, risponderei, pacatamente, che si sbaglia, perché i dati sono altri e la destinazione del legname è chiara e dimostrata, per ogni metro cubo. Se poi le dichiarazioni precedenti differivano, succede, ci siamo sbagliati, non avevamo tutto sotto controllo, ma capita. Punto.
Lo stesso vale per altre situazioni ed interrogazioni, nell’ambito del Consiglio Comunale.
Allo stesso modo, se fossi la maggioranza che governa questo paese, che penso “entusiasticamente unito” nell’attendere questi Giochi che ci cambieranno la vita (probabilmente è vero, vedremo come), lo avrei riempito di immagini, simboli e colori che ricordino a tutti, soprattutto a chi viene da fuori, che il profluvio di gru, di ruspe, camion e buche, preludono a qualcosa di grande e gioioso.
Torno nei miei panni.
L’unica cosa vista, e poco, sinora, sono dei cartelli apposti qua e là e sugli autobus, dall’aspetto dimesso e giustificativo. Perchè non un render del fantasmagorico nascente sliding center (com’è bello in inglese!) o del villaggio olimpico o del trampolino? Quali sono le remore?
Alla consigliera De Zanna è stata attribuita da questa giunta, un ruolo enorme: quello di dividere il paese, che avrebbe dovuto marciare compatto e allineato verso l’Evento. Non è proprio così. Vale la pena ricordare che è la SOLA voce di opposizione, che esercita con competenza e precisione il suo ruolo e che ha alle spalle un gruppo di persone che ne condividono le idee e che dibattono fra loro.
Questo sta provocando un evidente fastidio, tradotto in frasi e toni spesso imbarazzanti a quasi ogni Consiglio Comunale. Ma perché? Se la maggioranza è convinta di fare il bene del paese, che la consigliera di opposizione palesemente sbaglia, se rappresenta solo i signori del no, perché, come sopra, non opporre ad obiezioni dati, fatti, previsioni, che dimostrino nella sostanza il contrario?
Non sono Roberta De Zanna e i suoi amici a dividere il paese, al contrario, è quella parte di comunità che non si riconosce nell’operato della giunta, che non viene messa al corrente di nulla, che vede stravolgere molte cose, ma che forse non ha il coraggio di esporsi (in un paese così piccolo non è mai facile), ma che cerca una sponda, qualcuno che spieghi qualcosa, qualcuno che tenti di frenare quelli che, se non danni, certamente non appaiono come vantaggi per la comunità.
Tra l’altro, le battaglie che Roberta e il suo gruppo combattono, hanno scarsissime possibilità di successo, dati i numeri in aula o i poteri che abbiamo (sì, abbiamo, non sono neutrale) di fronte: le combattiamo per un dovere morale nei confronti di chi ha fiducia in noi, ma, soprattutto perché abbiamo figli a cui pensiamo e ai quali vorremmo lasciare un paese, magari senza pista di bob o eliporto, ma con marciapiedi degni di tal nome e gabinetti pubblici decorosi, tipo 2024 e accessibili, come ci stanno insegnando dal Palazzo.
Renzo Stefani