«Per la prossima stagione invernale saranno aperti allo sci di fondo i tracciati dell’anno scorso, quelli che risultano già omologati e quindi destinati unicamente al fondo». A confermarlo è il presidente della Seam Alessandro Zandonella, che sta seguendo in prima persona la questione delle piste di fondo, in parte chiuse dallo scorso anno.
L’allarme sulla possibilità che anche per il prossimo inverno le piste a Fiames non saranno praticabili era stato lanciato da Sergio Maioni, ex maestro di sci, in una lettera aperta datata 11 settembre dal titolo: «Sci di fondo a Cortina. Quale futuro?»
Maioni si riferiva al campo scuola a Fiames, alle piste 3G, Pian de ra Spines, Pian de Loa e alla pista ex ferrovia da Fiames alla galleria di Pezovico, rimaste praticabili per 50 anni ma ora chiuse agli sci stretti. Lo scorso inverno infatti si poté sciare solamente nel tratto tra Sant’Hubertus e Ospitale, e da Ospitale a Cimabanche, per proseguire poi verso il lago di Landro e Dobbiaco. Problemi legati a criticità idrauliche e idrogeologiche che, nonostante cinquant’anni di pratica in zona dello sci di fondo, a causa di una una disciplina legislativa particolarmente stringente non aveva più permesso l’omologazione dei tracciati, come avevano spiegato in passato la società di gestione Seam e l’Amministrazione comunale.
«Se non si provvede con urgenza a risolvere questo problema e a rendere agibile il campo scuola e i primi km di pista muniti di impianto di innevamento artificiale, si rischia di nuovo la chiusura. Tutti coloro che lavorano nel settore – maestri di sci, noleggiatori, attività che vendono attrezzatura sportiva – hanno il diritto di avere risposte chiare e capire quale sarà il loro futuro e anche la garanzia che saranno presi tutti i provvedimenti necessari per risolvere questa situazione ed evitare che i turisti che ogni anno vengono a Cortina per praticare questo meraviglioso sport nella nostra impagabile natura non debbano trasferirsi altrove» aveva scritto Maioni.
Alla lettera di Maioni era seguita la risposta dell’assessore Da Rin, per fare alcune precisazioni rispetto a quanto dichiarato da Maioni: «Sono stati aperti numerosi tavoli tecnici con gli enti preposti alle autorizzazioni, al fine di monitorare l’andamento dell’iter, predisponendo in tal senso un articolato studio di modellazione di caduta massi finalizzato alla valutazione della compatibilità geologica. Tutto questo per avere un parere favorevole al completamento dell’iter di omologazione, un procedimento che, non è interno all’Amministrazione e che quindi è soggetto a tempistiche e valutazioni dettate da altri enti ed autorità. Ci tengo inoltre a precisare che è stato istituito un tavolo di confronto con i vari soggetti del mondo dello sci nordico. Il mondo del fondo ha visto negli ultimi anni un crescente interesse ed un aumento esponenziale delle affluenze e dei riavvicinamenti alla disciplina. Proprio per questo siamo consapevoli che a Cortina dobbiamo affrontare un gap di mancato investimento sul fondo di almeno vent’anni, ricordando inoltre che stiamo sopperendo alla poca lungimiranza di aver fatto scadere le omologazioni precedenti, risalenti di fatto al 2010. Purtroppo abbiamo molto terreno da recuperare, ma si stanno facendo tutti gli sforzi necessari».
A distanza di un mese e mezzo dalla sua prima lettera, Maioni torna all’attacco dell’Amministrazione comunale sull’immobilismo riguardo alla questione del fondo a Cortina.
«In risposta alla mia lettera del 11 settembre 2024 il sig. Giorgio Da Rin ha dichiarato che la Conferenza di servizi si riaprirà entro 15 giorni. Sono ormai passati 40 giorni e tale Conferenza non si è ancora riunita» scrive Maioni. L'accento è puntato sul fatto che a Fiames «non sia omologato neppure il Campo Scuola, essenziale per lo sciatore principiante che desidera approcciarsi alla disciplina dello sci di fondo».
«Nella stessa località funzionano altri impianti sportivi: campo di calcio, pista di atletica, pista di allenamento spinta per i bobbisti – continua -. Per queste attività sportive la zona è idonea, non lo è per lo sci di fondo perché il campo scuola fa parte integrante di piste non omologate. Quindi a mio modo di vedere bisogna rendere indipendente la pista del campo scuola e chiedere l’omologazione alle autorità competenti».
Secondo lo storico maestro di sci, l’Amministrazione comunale deve attivarsi per trovare una soluzione in questo senso, altrimenti lo sci di fondo rimane senza il campo scuola per principianti. «Se il procedimento non è interno all’amministrazione comunale, come dichiarato dal sig. Da Rin, ma dipende ed è soggetta a tempistica e valutazioni dettate da altri enti e autorità che fino ad oggi non hanno concesso l’omologazione, sta, a mio modo di vedere, all’Amministrazione Comunale trovare altre soluzioni, perché tra i servizi in capo a SEAM, socio unico del Comune di Cortina d’Ampezzo, c’è quello relativo alla gestione e valorizzazione degli impianti sportivi e tra questi vi sono anche le piste di sci di fondo, disciplina sportiva che rappresenta, come dichiarato dal sig. Giorgio Da Rin “un valore sociale, sportivo ed economico di una così importante disciplina sportiva”».
Maioni sollecita inoltre che «venga stipulato con urgenza il contratto con gli addetti alla battitura delle piste omologate perché lo scorso anno è stato fatto con enorme ritardo. Spero vivamente che quest’anno almeno i 20 km delle piste di sci di fondo omologate siano praticabili non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno»