Sono iniziati, un po’ in sordina, i lavori di recupero al Savoia Residence Palace degli spazi a disposizione del Comune per poter ricavare la nuova sede della biblioteca comunale. Il cartello di inizio lavori davanti a quello che era una volta una parte dell’Hotel Savoia di proprietà della famiglia Apollonio – diventata poi residence in seguito ad un piano urbanistico attuativo di recupero del vecchio albergo nel frattempo passato di proprietà, porta la data del 30 settembre, ma già erano stati fatti degli interventi alli’interno.
Si tratta della conclusione di un iter che è iniziato oltre vent’anni fa con il PUA per il recupero del Savoia: in cambio di un cambio di destinazione dell’hotel in residenze, infatti, il Comune aveva ricevuto – tra l’altro - gli spazi di una parte del piano terra del Savoia 2 per portare la nuova sede della biblioteca. La convenzione allora firmata diceva che i lavori erano a carico del nuovo proprietario del complesso alberghiero/residenziale, che ora devono dunque consegnare il lavoro fatto chiavi in mano al Comune.
All'epoca della convenzione (si parla ancora di Paolo Franceschi sindaco, e successivamente di Giacomo Giacobbi, quindi prima del 2007) la notizia del possibile spostamento della biblioteca comunale presso il Savoia aveva suscitato polemiche da parte del comitato di gestione della biblioteca, oltre che dagli utenti stessi, in quanto il luogo era visto come decentrato e isolato, al punto che tutto si è fermato. Assessore alla cultura a quel tempo era proprio l’attuale sindaco Gianluca Lorenzi.
Il progetto era stato in seguito avviato dalla giunta Franceschi Andrea (2007/2016) con l’allora assessore all’Urbanistica Stefano Verocai. Dopo un inghippo formale sul valore ancora effettivo della convenzione, ora si è passati ai fatti.
«L’intervento in oggetto fa parte di una convenzione molto datata, stipulata ancora da Paolo Franceschi per un cambio di destinazione dell’Hotel Savoia, e ora si sta completando l’opera» spiega l’assessore esterno all’Urbanistica Stefano Ghezze. «Qualche anno fa sembrava che la convenzione non avesse più i suoi requisiti, ma ora è stata recuperata, e il Comune è in pieno possesso dell’intervento. Io ho fatto il mio lavoro, e mi sono attivato fortemente nei confronti dell’attuale proprietà per recuperare gli spazi del comune al piano terra. Cosa che non è stata facile, in quanto in questi vent’anni che sono trascorsi c’è stato un turn over tra i proprietari».
Ghezze non nasconde tuttavia qualche perplessità sul fatto che in quel luogo venga spostata la biblioteca comunale. «Forse una riflessione oggi su quell’intervento va fatta: è il posto giusto per la biblioteca? È una domanda che pongo alla giunta e al consiglio comunale. Da allora molti anni sono passati, e oggi abbiamo la possibilità di altri volumi da valutare. Nella convenzione si parla della biblioteca, e io nel mio ruolo ho portato avanti quanto prescritto. Se sia giusto o meno possiamo parlarne. Personalmente sono perplesso, ma io sono un mero esecutore: porto a casa una situazione ferma da molto tempo. Attendo suggerimenti, e apro anche all’opposizione il confronto sul tema. Tutti riflettano e qualcuno me lo dica così possiamo aggiustare il tiro».