Il Tar Veneto respinge la domanda di sospensione dei lavori alla stazione di Cortina
    

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Il Tar Veneto respinge la domanda di sospensione dei lavori alla stazione di Cortina

Redazione

10/09/2024

IL COMUNICATO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Il Comune di Cortina d'Ampezzo annuncia con soddisfazione di aver ottenuto una vittoria importante davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto. Il TAR ha respinto la richiesta di sospensione del progetto di riqualificazione dell’area ex-stazione, avanzata dalle associazioni Italia Nostra, Comitato Civico Cortina e Condominio Cantore.

L’Ordinanza n. 369 emessa oggi, 9 settembre 2024, dalla II Sezione del TAR Veneto ha respinto tutte le richieste presentate dai ricorrenti, che avevano chiesto la sospensione immediata dei lavori di riqualificazione dell’area ex-stazione. Questo significa che il TAR ha valutato che non ci siano motivi validi per interrompere il progetto. In particolare, il Tribunale ha accolto le argomentazioni del Comune di Cortina, secondo cui nessuna delle critiche avanzate dai ricorrenti – riguardanti presunti problemi di legittimità del progetto – ha un reale fondamento legale tale da bloccare in questa fase il progetto.

Il TAR ha esaminato anche i pretesi danni lamentati dai ricorrenti, come la riduzione di luce e la perdita della vista  Panoramica causati dai lavori. Tuttavia, ha stabilito che questi danni non sono attuali né irreparabili, poiché le aree allo stato interessate dai lavori non coinvolgono direttamente la zona dove si trova il Condominio Cantore. In altre parole, secondo il TAR, non vi è un impatto attuale e tangibile sugli edifici del ricorrente Condominio.

Questa decisione permette quindi la prosecuzione dei lavori di riqualificazione, poiché le contestazioni non sono state ritenute sufficientemente valide per fermarli. Inoltre il TAR ha sottolineato l’importanza del progetto di riqualificazione, che è stato riconosciuto come di utilità pubblica, e ha condannato i ricorrenti a rifondere le spese legali sostenute dal Comune e dalle altre parti coinvolte, tra cui la Regione Veneto e il Ministero della Cultura.

«Questo successo rappresenta un passo importante verso la riqualificazione dell'area ex-stazione, un intervento che contribuirà a migliorare la vivibilità e l’offerta turistica di Cortina, in vista dei grandi eventi che ci attendono nel 2026» ha dichiarato il Sindaco Gianluca Lorenzi. «Siamo fermamente convinti della validità del progetto e siamo grati che il TAR, in questa prima udienza, abbia confermato la correttezza del nostro operato».

Il progetto di riqualificazione dell’ex-stazione prevede lo sviluppo di spazi commerciali, residenziali e ricettivi, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale di Cortina. Questa prima vittoria legale segna un passo decisivo per la prosecuzione dei lavori, nel rispetto del piano approvato dalle autorità competenti.
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IL COMUNICATO DEL COMITATO CIVICO CORTINA

Il Tar concede l’avvio del cantiere in stazione rigettando la richiesta della sospensiva dei lavori, ma la discussione dei ricorsi sulla correttezza della procedura nel merito deve ancora avvenire.
Non è ancora chiusa la battaglia di Davide (cittadini) contro Golia (Comune, Regione, Provincia Pool Engineering e Renco), per poter preservare un bene pubblico che è stato svenduto al miglior offerente in cambio di una ristrutturazione di alcuni edifici della stazione.
 
Il Tar del Veneto, sezione II, ha respinto l’istanza cautelare per la sospensione dei lavori, valutando al momento nessun danno per la prosecuzione dei lavori. Al momento infatti si è nella Fase 1 del progetto, ovvero la ristrutturazione dell'edifico dell’ex Convertitrice per poter ricavare la sede della Polizia con annessi posti auto. 
                                                     
Ha evitato dunque di entrare nel merito dell’intero progetto; questo, infatti, avverrà quando si discuteranno i ricorsi contro le varianti e il progetto complessivo, che prevede la costruzione di migliaia di metri cubi di edifici residenziali , commerciali e un albergo, nonché la perdita della piazza dove fino a qualche mese fa si teneva il mercato, della stazione, dell’edicola e di vari servizi a favore dei cittadini per poter dare una parte ai privati in cambio di una parte di ristrutturazione. 

Rimane sempre valido il vincolo culturale sull’intero comparto, su cui sarà difficile che il Soprintendente possa dare un parere favorevole, essendo un decreto del Ministero dei Beni Ambientali.