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A San Vito la mostra fotografica dedicata alle donne

Marina Menardi

17/08/2024

Ventiquattro ritratti fotografici in bianco e nero, abbinati a 24 poesie scelte ad hoc per ciascuna donna e ad altrettanti testi, che illustrano la storia personale delle protagoniste, tutte “over 60”, libere, creative e piene di vita. Sono esposti presso la Sala Polifunzionale “Enrico De Lotto” di San Vito di Cadore, in occasione della mostra della fotografa milanese Maria Elena Fantasia “Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane”, curata da Katuscia Da Corte e Fiorella De Lotto. 

Una mostra tutta al femminile, che risalta la maturità delle protagoniste dei ritratti, e le poesie abbinate ad ognuna di loro sono anche di sole donne. Per ognuna di loro l’autrice ha stilato una breve biografia, perché dietro ad ogni ritratto c’è la loro storia, i loro interessi, la loro ambientazione, ricostruita dalla stessa fotografa in un lungo e attento lavoro per entrare in relazione con la persona. 

 

Barbara

Alcune sono persone famose, volti conosciuti, come Franca Valeri, Sabine Weiss, altri  meno conosciuti. Otto  di queste donne ritratte sono del Cadore: spicca, ad esempio, il volto di Barbara Paolazzi, voce storica di Radio Club 103, ritratta nello studio della radio, con cuffie e microfono, in quello che è l’ambiente che più la rappresenta. Perché ogni donna è inserita e contestualizzata in quello che è il suo interesse, il suo ambiente. 

«Prima di fotografare le persone, ho voluto incontrarle, entrare in relazione con loro, nella loro sfera personale, stabilire un rapporto umano. Sono innamorata delle storie di vita, da cui c’è sempre da imparare. La fotografia è il risultato finale di una relazione con la persona. Prima si entra in una condivisione, compassione, e poi si scatta la foto. È un'esperienza, prima che un lavoro. La foto si fa in due: ogni scatto è parte della vita sia mia, che del soggetto» spiega Fantasia. «La stessa cosa vale per gli scritti: ho fatto lunghe chiacchierate, incontri, messaggi. Per le persone famose mi sono guardata i video, articoli o altro materiale che le riguardavano per la ricerca dell’elemento identitario, da cui poi ho tratto la scenografia per lo scatto». 

Patrizia

Ecco che all’interno della sala si possono ammirare 24 intense storie di vita, che sottolineano come la fiamma della passione – qualunque essa sia, dall’artigianato alla cucina, dalla letteratura al teatro – contribuisca a mantenersi giovani e attivi. «Le foto sono state scattate con una Leika M (la stessa di Cartier Bresson) e in parte con una Canon, mentre le stampe sono Fine Art su carta cotone al 100%, con un altissimo livello di qualità, utilizzando tre tipi di nero» specifica l’autrice. 

«Questo tipo di stampa permette di ottenere un effetto vellutato in versione opaca e ha permesso di realizzare alcuni ritratti su uno sfondo totalmente nero, come quello di Patrizia». Patrizia non ha un cognome, perché ad ogni ritratto è riportato solamente il nome, la data di nascita, e una poesia scelta ad hoc.  A parte, sono però esposte le biografie di ciascuna donna, pertanto il visitatore potrà ricostruire il percorso completo per ogni soggetto. 

La mostra è organizzata dall'associazione del Festival Dolomiti Blues and Soul come evento collaterale del Festival, è sostenuta da numerosi enti e pubblici e privati, tra i quali il Comune di San Vito e la Magnifica Comunità di Cadore, e sarà visitabile fino a fine agosto, tutti i giorni, dalle ore 17.00 alle ore 19.30. L’ingresso è libero. 

Nella foto di copertina: Fiorella De Lotto, curatrice della mostra assieme a Katuscia Da Corte