Il progetto per la cabinovia che parte sotto i tennis Apollonio e arriva a Socrepes ha subìto una battuta di arresto. Il Comitato Tecnico Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha infatti chiesto ai progettisti 25 pagine di integrazioni alla documentazione. Il punto centrale è che per tecnici non c’è la compatibilità della proposta progettuale con la situazione dei versanti coinvolti. In pratica, senza precise garanzie tecniche, NON si più costruire sulla frana e nel perimetro circostante. E queste garanzie al momento non ci sono.
Niente di nuovo, insomma. È comprensibile la difficoltà di firmare l’autorizzazione a costruire nella zona di una frana in movimento.
Per il Sindaco Lorenzi, invece, le richieste tecniche sono ostacoli. Chiede al presidente della Provincia Padrin di intervenire sugli uffici per trovare una soluzione (alla frana? Alle carenze progettuali? Alla mancanza di documenti? Non si capisce...).
Padrin risponde a stretto giro che lui non c’entra, perché la procedura è in Regione Veneto e non in Provincia.
Il Sindaco conclude il suo ragionamento con prepotenza: «Il tempo delle chiacchiere è finito. Cortina ha bisogno di azioni, non di promesse».
Sarebbe interessante capire dal Sindaco se davvero pensa che le Commissioni tecniche siano spreco di tempo e ostacoli e se davvero non era a conoscenza a chi era in carico la valutazione del progetto. Inoltre: devono venire la Provincia e la Regione a dirgli che quella è zona di altissimo rischio? Lui e la sua schiera dove hanno abitato finora? Non si rende conto dei danni che può fare?
Un sindaco che non conosce il suo territorio, o forse meglio si prodiga per gli affari altrui scordando che è lì per i suoi cittadini, è un pericolo per la comunità.
Alleghiamo al lettore il comunicato stampa dell’Amministrazione comunale e la nota del Presidente della Provincia Padrin.