LA LETTERA DELL'ASSESSORE DA RIN
Cortina d’Ampezzo, 06.08.2024
Alla c.a. del Sig. Matteo Magri
e, per opportuna conoscenza
alla redazione di Voci di Cortina
info@vocidicortina.it
Spettabile,
leggendo il suo scritto, non posso fare a meno di pensare che un buon imprenditore, prima di andare sulla stampa per lanciare lettere aperte nei confronti dell’Amministrazione, avrebbe piuttosto cercato di aprire un colloquio costruttivo fra le parti, per provare ad avanzare richieste o trovare una soluzione alle proprie difficoltà con il confronto. Mi fa quindi ridere che, invece, abbia deciso di andare su Voci di Cortina, un giornale partitico e le cui posizioni nei confronti dell’Amministrazione Comunali sono ben note, con l’evidente proposito di scatenare una polemica; a maggior ragione non essendoci stato, a precedere tale azione, alcun reale approccio mosso da uno spirito collaborativo e propositivo.
Certamente non sussistono i presupposti per richiedere un’eventuale compensazione economica, peraltro non prevista della normativa, ma sono convinto che un colloquio fra le parti avrebbe comunque potuto permettere di trovare delle soluzioni, ad esempio intervenire per migliorare la visibilità del locale. Comprendo invece che il metodo d’azione non sia più quello di cercare soluzioni, ma bensì quello di creare disagi, sollecitando il terrorismo psicologico nei confronti di operatori economici e cittadini di Cortina. Mi dispiace che un operatore che stimo, e che ha fatto un’ottima carriera qui a Cortina negli ultimi vent’anni, caschi nel tranello di farsi assoggettare da una pseudo classe giornalistica, il cui unico scopo è quello di creare malumori all’interno della comunità. Tuttavia, dato che il mio ruolo mi impone di essere super partes e di vedere tanto il bello, quanto il brutto, della nostra comunità, ci tengo a replicare nel merito.
Voglio innanzitutto ricordare che, in data 22 maggio u.s., lei ha avuto un incontro con il sottoscritto, un incontro tenutosi su sua richiesta nel quale ha potuto confrontarsi con la parte politica e la parte tecnica. In quell’occasione, avrebbe potuto esporre all’Amministrazione Comunale le sue segnalazioni in merito ad un progetto, quello di Largo Poste, che non è certamente una novità nel panorama di Cortina. Basti pensare che le attività propedeutiche al cantiere di bonifica bellica sono state condotte nel lontano aprile 2016 e che sin da allora, seppur con vicende alterne imputabili alla ditta che doveva realizzare i lavori, l'opera è stata comunque in itinere e soprattutto conclamata come realizzazione, attesa anche la sua importanza per il contesto urbano riqualificante.
È quindi evidente che, quando nell’anno 2021, lei ha acquistato lo spazio dove poi è sorta la sua attività, lo ha fatto consapevolmente di quale sarebbe poi stato il futuro di Largo Poste e sapendo a quali fattori era dovuto il prezzo al quale si è assicurato la sua proprietà. Sulla sua dichiarazione, nella quale ha sostenuto che l’intervento vada a beneficio di soggetti privati, non posso fare a meno di nascondere una certa confusione, poiché è indiscutibile ed innegabile che la superficie del parcheggio Largo Poste sarà riqualificata e diverrà una parte imprescindibile della zona pedonale della nostra città, nonché dello stesso bar Il Faro. Qualunque imprenditore, infatti, non potrebbe che apprezzare come, anziché essere affacciata su un parcheggio, la sua proprietà possa trarre beneficio dall’essere affacciata ad una delle piazze pedonali più importanti del centro cittadino.
Per quanto riguarda i parcheggi, invece, se è questo quello a cui lei allude, va ricordato che soltanto un terzo dei parcheggi saranno privati. Il restante rimarrà ad uso pubblico, com’è lo scopo dell’opera, su volontà di quest’Amministrazione; si tratterà di parcheggi strettamente su abbonamento, poiché vogliamo disincentivare l’afflusso di macchine e la ricerca di posti auto affinché tali fattori non vadano ad impattare sulla riqualificazione dell’area pedonale e cosicché la zona ZTL di futura istituzione possa rimanere confinata alla parte di viabilità principale.
Ricordo dunque che, come detto pocanzi, tale progetto non risale a questa o alla passata annualità, ma se ne parli dal 2016. È un’opera sofferta, che sicuramente comporta disagi allo stato attuale, ma sicuramente è orientata al beneficio pubblico e questo sarei stato ben lieto di spiegarglielo personalmente: le porte del Comune sono sempre non soltanto aperte, bensì spalancate, ed il fatto che non sia neanche avvenuto un tentativo di sollevare il telefono, mi fa pensare che questo sia un palliativo di basso livello, con l’unico scopo di generare mere polemiche.
Per quanto riguarda il piccolo granello che lei si definisce, sono proprio i piccoli granelli che fanno i grandi ingranaggi, cosa che la nostra comunità ha sempre apprezzato. Non è quindi dal portafoglio dell’imprenditore che dipende la bontà di un progetto, ma è dal metodo e dalla mentalità in cui i temi vengono trattati. Pur mancando evidentemente le basi per aprire un dialogo, da parte nostra le porte rimangono spalancate e ci tengo ad invitarla, come titolare del locale Il Faro, ad un incontro leale e costruttivo fra le parti.
L’ASSESSORE
ALLE OPERE PUBBLICHE
GIORGIO DA RIN