“Sul progetto legato all’ex stazione ferroviaria di Cortina d’Ampezzo si sta aprendo l’ennesima svendita di un bene pubblico (tutelato come bene culturale dalla Soprintendenza) per la speculazione dei privati. Non possiamo permettere che ancora una volta il profitto dei privati venga messo davanti alla tutela dell’interesse pubblico, per questo ho presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta come intenda farsi carico delle preoccupazioni dei cittadini pet tutelare un bene culturale come l’area dell’ex stazione” dichiara la Consigliera regionale Elena Ostanel, Il Veneto che Vogliamo, a margine del deposito.
“La stazione ferroviaria di Cortina è stata soppressa, insieme alla Ferrovia delle Dolomiti, nel 1964 ma è sempre rimasta un punto centrale della vita del paese perché oltre ad ospitare, fino a giugno scorso, l’autostazione che vedeva ogni giorno il transito di centinaia di studenti, lavoratori e turisti, era la sede del mercato e di diverse manifestazioni culturali. Ora invece il Comune sta portando avanti un progetto che prevede la riqualificazione degli edifici esistenti e la costruzione di altri 5 edifici composti da residenze private, un albergo e delle zone commerciali nonché la costruzione di 27.000 metri quadri di parcheggi interrati. Come viene realizzato il progetto? In project financing, uno strumento del quale certamente in Veneto non abbiamo esempi virtuosi” prosegue Ostanel.
“Come è accaduto anche per la pista da bob i cittadini si sono subito mobilitati per portare al Sindaco (che non li ha voluti ricevere) le loro preoccupazioni, con una raccolta firme che ha visto 2.636 sottoscrizioni e un importante passaparola. Non possiamo permetterci quindi l’ennesimo progetto calato dall’alto senza nessuna discussione con i cittadini, che sono poi coloro che ne pagheranno le spese” conclude la Consigliera.
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