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Alle Regole la mostra per i 50 anni del Museo Rimoldi

Marina Menardi

29/07/2024

In occasione dei cinquant’anni del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi di Cortina, le Regole d’Ampezzo presentano quest’estate la mostra "Il Museo Mario Rimoldi: una favola d’Ampezzo. 1974-2024", curata dalla Commissione Culturale del Museo Rimoldi, con la partecipazione dell’artista Paolo Barozzi, dell’archivista Ilaria Lancedelli e del curatore d‘arte Giorgio Chinea Canale.  Un lavoro che è durato 3 anni, che vuole essere un omaggio al collezionista Mario Rimoldi, che donato le sue opere nel 1974 alle Regole d'Ampezzo da parte della moglie di Rimoldi, Rosa Braun. 

La mostra, che si sviluppa in un crescendo ad effetto dalla fine dell’Ottocento fino alle Avanguardie, mette in luce buona parte del lascito originario, successivamente arricchitosi con nuove donazioni, del collezionista Mario Rimoldi (1900-1972), che aveva espresso l’intenzione di far rimanere le opere raccolte tra le sue amate montagne. Il cinquantesimo anniversario del Museo costituisce un’importante occasione per far conoscere la figura di Mario Rimoldi, la sua collezione e il Museo a lui dedicato, prezioso fiore all’occhiello delle Regole d’Ampezzo.

«Ringrazio tutti coloro che in questi in 50 anni hanno svolto un lavoro importante per valorizzare questa collezione: il sogno di Rimoldi si è avverato: i suoi quadri sono qui alle Regole, in mezzo alle sue montagne» ha detto il vice presidente delle Regole d'Ampezzo Walter Dandrea durante l’inaugurazione. «Rimoldi è stato una persona lungimirante: ha messo la sua collezione d’arte a disposizione del paese, è stato una persona generosa. Le Regole hanno mantenuto i quadri e grazie a voi oggi quasi tutte le opere sono visibili» sono le parole del sindaco Lorenzi.

È stato poi Gianfrancesco Demenego, responsabile dei musei delle Regole d'Ampezzo, ad illustrare il percorso che ha portato a questa mostra: «Un impegno che dura da alcuni anni. Un catalogo delle opere delle Regole era già stato fatto nel 2011 dal prof. Renato Balsamo. Dopo 50 anni si è pensato di dividere il il catalogo; uno con la collezione Rimoldi, e l’altro con le altre donazioni. Rimoldi cominciò a interessarsi all’arte concentrandosi inizialmente sull’Ottocento, per poi farsi coinvolgere sempre più dalle opere dei maestri del Novecento, anche quelli più giovani e non ancora considerati dalla critica. Li ospitava a Cortina nel suo albergo, stringendo un rapporto stretto con loro. Voleva che la cultura, la bellezza e lo sport fossero sullo stesso piano, mentre oggi sono tendenzialmente diversi con una forse comprensibile predilezione per lo sport». 

Il valore aggiunto di questi tre anni di lavoro è sicuramente – oltre alla redazione del catalogo – la digitalizzazione di tutte le opere, compresi gli scritti, i documenti,  le comunicazioni, le cartoline tra loro, la rassegna stampa d’epoca: tutto ora è raccolto in una banca dati. «Un ringraziamento va ai collaboratori delle università di Venezia, di Palermo e di Urbino, all’archivista Ilaria Lancedelli che ha predisposto l’anima per internet, e del curatore d‘arte Giorgio Chinea Canale, ma soprattutto a Angela Alberti: senza di lei io non sarei riuscito in questo impegno. Un pensiero va a Paolo Barozzi che recentemente ci ha lasciati e che è stato nella commissione museale». 

Il catalogo è stato curato dal prof Diego Mantoan dell’università di Palermo. «Sono stati 5 anni di grande lavoro, che entrando nella sala si percepisce. Ci sono opere dall'inizio del 900, un grande lascito di capolavori assoluti con anche documenti, che sono stati riordinati anche in formato digitale, con l’intento di ricostruire il contesto di quel momento storico». 

Il curatore artistico Giorgio Chinea ha detto: «Sono molto emozionato. Il mio sentire oggi qui è quello di un ragazzo grato e fortunato.  Questi sono tempi duri, fuori il mondo va a fuoco e noi siamo qui nell'olimpo dell'arte italiana, grazie alle Regole. Grazie per avermi dato la possibilità di collaborare e imparare, ma soprattutto grazie a Rimoldi che ci ha regalato questa collezione. Viva l'arte e la bellezza sempre». 

La mostra rimane aperta fino al 6 ottobre, con una piccola parentesi dal 21 luglio fino al 5 agosto, periodo in cui un angolo del piano terra sarà riservato alla mostra sui 60 anni dal k2, per riprendere poi integralmente. 

Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.