L'antico popolamento alpino
L’area delle Dolomiti bellunesi costituisce un territorio di assoluta importanza a livello europeo per la ricostruzione del più antico popolamento delle aree montane. Tra 19.000 e 11.500 anni fa, il ritiro dei ghiacciai dalle vallate alpine, al termine dell’Ultimo Massimo Glaciale, e la contemporanea risalita in quota della foresta e delle specie animali, hanno permesso agli ultimi gruppi paleolitici di rioccupare progressivamente questi territori. Tale processo si è intensificato nel Mesolitico (11.500-7.500 anni fa), quando le condizioni climatiche e ambientali si sono stabilizzate.
Fra i numerosi ritrovamenti mesolitici in quota, effettuati a partire dagli anni ‘70, il sito di Mondeval de Sora (San Vito di Cadore) è sicuramente eccezionale per lo stato di conservazione dei reperti e della sepoltura di Valmo. Quest’ultima rappresenta un unicum in Europa per l’incredibile ricchezza del suo corredo, la posizione in cui è stata rinvenuta e il suo stato eccellente di conservazione, anche in considerazione dell'antichità (circa 8.700 anni fa).
Il sito di Prà Comun
Nel 2018 un appassionato di preistoria, Davide Marsale, ha individuato manufatti in pietra scheggiata alla base di un masso calcareo/dolomitico situato a circa 2018 m s.l.m. nell’area di Prà Comun-Passo Giau, ai piedi del Col Piombin, ai margini di un rado bosco di conifere, segnalando prontamente il ritrovamento ai ricercatori dell’Università di Ferrara.
Complessivamente le cinque campagne di scavo (2019- 2023) sinora svolte a Prà Comun e quella ancora in corso (Luglio 2024) hanno permesso di ottenere una considerevole quantità di dati e da tutti i livelli archeologici indagati, sono stati sinora recuperati oltre 10.000 reperti archeologici.
In generale, molte sono le affinità sinora osservate tra il sito di Prà Comun e quello di Mondeval de Sora, come la localizzazione sotto a un masso roccioso, la conservazione di abbondanti carboni e resti di fauna e la duplice frequentazione nel Mesolitico e nel Medioevo. Di pari passo con l’avanzare delle ricerche, si è anche contribuito alla promozione del turismo culturale del territorio, tramite l’organizzazione di attività finalizzate a favorire la conoscenza del sito e, più in generale, delle antiche tracce di frequentazione dell’area, con particolare riferimento a quelle preistoriche.
Martedì 23 Luglio 2024 Ore 20:30 Sala Cultura, Largo delle Poste 14, 32043 Cortina d'Ampezzo
Per la visita guidata allo scavo (solo su prenotazione) Giovedì 25 Luglio ore 10.30
Ritrovo al piccolo parcheggio sul tornante successivo alla strada per Malga Giau, venendo da Cortina. Prenotazione obbligatoria qui
Un progetto di:
Federica Fontana in collaborazione con Davide Visentin, Nicolò Fasser, Marzio Cecchetti (Università di Ferrara) e Fabio Cavulli (Università di Napoli Federico II).
Scavo su concessione del Ministero della Cultura, coordinato dall'Università di Ferrara - Dipartimento di Studi Umanistici - in collaborazione con Università di Napoli Federico II. Si ringraziano le Regole di San Vito di Cadore, il Comune di San Vito di Cadore, il Comune di Selva di Cadore, l'associazione Tramedistoria, il Museo Vittorino Cazzetta e gli Amici del Museo di Selva di Cadore. Le indagini archeologiche dell'anno 2024 sono finanziate da un gruppo di privati di San Vito di Cadore e della regione Veneto.