Ho ascoltato attentamente l’intervista (in realtà un monologo) al consigliere Zisa a Radio Cortina del 7 luglio. Devo dire che mi ha colpito. Ha “smentito categoricamente” (parole sue) tutto quanto riportato sull’edizione cartacea di Voci di Cortina , senza in realtà smentire nulla!
Sul giornalino (così lo chiama) sono riportati fatti e numeri ben documentati, oltre ad una legittima visione di quanto sta accadendo. Sarebbe stato interessante sentire in concreto le contestazioni, invece: nulla, quindi, a rigor di logica, una conferma.
Ma, a parte questo e ad una improvvida “lezione” di deontologia giornalistica posta a cappello del monologo stile Maria Zacharova, mi voglio soffermare su un paio d’altri argomenti. Ha parlato di “polpette avvelenate” che il Comitato Civico Cortina, diventato il “braccio armato di quel gruppetto” (virgolettati suoi) spargerebbe in paese per rovinare quello che era il festoso clima olimpico e, che, secondo lui non c’è più. Ora, di quel gruppetto (600 voti) mi onoro di fare parte.
Negli intenti pre elettorali c’era quello di informare i cittadini, di rendere trasparente il palazzo e di proporre una opposizione ferma qualora pensassimo che l’amministrazione non perseguisse l’interesse della comunità. Per questo ci siamo presentati alle elezioni e questo cerchiamo di fare, benissimo rappresentati dalla consigliera De Zanna che, detto per inciso, viene spesso trattata in modo a dir poco sgarbato dai membri della maggioranza (quelli che parlano…). Se i nostri argomenti poi sono simili o coincidono con quelli del Comitato Civico, significa che abbiamo una comune visione di paese e gli stessi intenti a difesa del territorio e della comunità.
Se per lui informare il paese, manifestare contro quelli che a noi sembrano degli scempi, praticare una decisa (ed unica) opposizione in Consiglio Comunale significa spargere polpette avvelenate ed essere il braccio armato...beh, credo che le parole andrebbero maggiormente pensate.
Ha definito l’amministrazione del “fare”. E’ sotto gli occhi di tutti che quello che sta succedendo in paese dimostra che c’è un fare senza prima pensare. Questo senso di improvvisazione, questo caos che attanaglia il centro, questi provvedimenti presi in fretta senza proporre alternative ed un’organizzazione a monte evidenziano che il pensare non è stato preso in considerazione.
Per chiudere, mi permetto di dare a Zisa e ai suoi colleghi di maggioranza un consiglio non richiesto: trovino il tempo per riascoltarsi il discorso del presidente Mattarella (non è un pericoloso comunista) alle settimane sociali della Chiesa la scorsa settimana a Trieste. C’è molto da imparare sul governo (qualunque governo, di qualsiasi livello), sul ruolo di maggioranza e opposizione, sul senso e la difesa della democrazia.
Pensare, appunto.
Renzo Stefani