Il comitato organizzatore di Una Montagna di Libri è sconvolto e profondamente addolorato per la improvvisa, lancinante scomparsa di Vera Slepoj, Presidente Onorario di Una Montagna di Libri, festival che aveva contribuito a fondare nel 2009, Presidente Onorario del Premio Cortina d’Ampezzo.
“Sono affranto personalmente, lo siamo tutti insieme. Sembra impossibile trovare in questo momento le parole per descrivere il grande dolore che significa per me e per noi la perdita di Vera. Non sembra reale”, dice Francesco Chiamulera, Responsabile di Una Montagna di Libri. “Muovendosi tra libri, idee, parole, la professione di psicoterapeuta, e un indimenticabile tratto umano, Vera aveva determinato col suo carattere motivante e realmente entusiasta la spinta iniziale, decisiva, perché Una Montagna di Libri nascesse. Era stata Vera nel 2009 a spronarmi a cominciare questa che è diventata l’avventura più importante di una vita. Di questo le sarò per sempre grato. Era stata lei a pensare al suo nome, Una Montagna di Libri. Siamo stati vicini e lontani, senza mai distaccarci del tutto. Ci eravamo sentiti via messaggio ieri. Il suo ultimo libro, L’inconscio di Cortina, dei brevi testi a corredo di immagini di Lorenzo Capellini, era un atto d’amore per la valle d’Ampezzo, edito da Minerva. Ma Vera era così tante cose che ho avuto la possibilità di conoscere: il carattere volitivo e generoso, l’estro disordinato e poliedrico, la curiosità vorace, incontenibile, il calore e la passione nei rapporti personali, una voglia inesausta, stupefacente, di creare e iniziare nuove cose e progetti, di reinventarsi, con una vibrante gioventù d’animo, tutta sua. E poi ci sono mille cose che attengono a un rapporto personale, a due, che testimoniano della infinità complessità delle relazioni umane, che mi resteranno per sempre nel cuore e conserverò per il resto della vita”.
Si uniscono al cordoglio per la morte di Vera Slepoj: Gianluca Lorenzi, Sindaco di Cortina d’Ampezzo, Roberta Alverà, Vicesindaco di Cortina d’Ampezzo, Gian Arturo Ferrari, Presidente della Giuria del Premio Cortina d’Ampezzo, Marina Valensise, Presidente della Giuria del Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo, la Famiglia Sovilla di Cortina.
“Vera Slepoj o della generosità: questo era il tratto fondamentale del suo carattere. Voleva che tutti partecipassero a quei doni, a quei beni che lei e i suoi amici erano in grado di dispensare. Doni e beni culturali, si intende, perché quelli di altra natura a lei interessavano poco. Da qui un profluvio di iniziative, un incessante darsi da fare, tutto un operoso alveare di idee, progetti, comitati, giurie, viaggi e riunioni. Vera si è dedicata anima e corpo, e senza alcun corrispettivo personale, alla promozione della cultura specie letteraria nel nostro paese. E anche se il suo raggio d’azione si estendeva non solo fino all’estremo Sud d’Italia, ma raggiungeva l’India, il Medio e l’Estremo Oriente, il centro ideale, emotivo e affettivo prima ancora che culturale, è sempre stato e sempre è rimasto Cortina. Cortina come perno e come simbolo di una cultura aperta, cordiale e generosa come lei stessa ha saputo essere”, dice Gian Arturo Ferrari.
“Scompare con Vera Slepoj l’energia singolare e instancabile di una donna e di una terapeuta in grado di curare gli animi, di lenire dolori e sofferenze, di lanciare idee e promuovere iniziative sempre nuove, federando le forze più varie di una comunità di persone sensibili. Ci mancherà, ma il suo ricordo resterà sempre con noi”, dice Marina Valensise.