Sono state consegnate oggi all'ufficio protocollo del Comune di Cortina d'Ampezzo le sottoscrizioni alla petizione promossa dal Comitato Civico Cortina sul progetto di riqualificazione della stazione: 1.060 firme autografe raccolte in meno di tre settimane dai volontari dell’associazione di cittadini nei banchetti al mercato e in centro, cui sono state aggiunte le firme della petizione on line alla data di lunedì 6 maggio, pari a 1576 firme, per un totale di 2636 firme.
Il raggiungimento dell’obiettivo prefissato delle 1000 sottoscrizioni autografe è avvenuto in un ristrettissimo lasso di tempo, grazie allo straordinario interesse manifestato dalle persone riguardo all’argomento.
La petizione riporta la seguente richiesta: Spett.le Gianluca LORENZI, Sindaco del Comune di Cortina d’Ampezzo, CHIEDIAMO di sistemare la Stazione di Cortina senza vendere i terreni comunali e senza fare una speculazione edilizia. Salviamo la piazza, il mercato, l’edicola, la festa del desmonteà e tutti i servizi per i cittadini: no alla cessione del suolo pubblico al privato per i propri affari.
I volontari del Comitato Civico Cortina si sono presentati con una lunga corda dove sono state appese con delle mollette della biancheria le centinaia di fogli contenenti le sottoscrizioni, a dimostrazione di quanti fossero i cittadini che hanno messo la loro faccia nel manifestare perplessità nei confronti di questo progetto.
Vista la grande partecipazione popolare alla raccolta firme, la presidente del Comitato Civico Cortina Marina Menardi ha inviato una mail al sindaco Gianluca Lorenzi chiedendo di potergli consegnare a mano i numerosi fogli davanti alla porta del municipio. Il sindaco ha risposto via mail di consegnare le firme all’ufficio protocollo, come da prassi e normativa vigente.
«Il sindaco Lorenzi ha dimostrato ancora una volta la sua enorme distanza dai suoi concittadini. In questo caso, non ha dimostrato alcuna sensibilità né rispetto nei confronti di oltre 1000 persone che hanno manifestato la loro perplessità su questa operazione mettendoci la faccia – commenta la presidente del Comitato Menardi. «Il progetto non è stato nemmeno illustrato ala popolazione, eppure è già stato non solo messo a bando, ma anche assegnato. C’è il rischio di trovarci con un’area pubblica sottratta per il privato senza nemmeno sapere come».