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IL DIALOGO CHE NON C'È

Lettere al giornale

08/03/2024

- Minacce anonime al sindaco, con conseguente protezione da parte della polizia; 

- un gruppetto di leoni da tastiera che usano Facebook come una clava (loro più consona della grammatica e del ragionamento), vomitando diffamazioni e insulti nei confronti di alcune/i di noi; 

- cantieri blindati, con zona di protezione; la stampa di tutta Italia, le televisioni, anche estere, che si occupano dei fatti legati alla costruenda pista da bob, in modo praticamente sempre negativo: a favore dell’immagine:

Questo è il clima gioioso che si respira nel nostro bel paese di cinquemila abitanti, oggi. Perché tutto ciò?                                                                                                                                       

Perché, nonostante ripetute richieste, rivolte ormai da tanto tempo e in vari modi, l’Amministrazione comunale, quella che, fino a prova contraria amministra, per conto dei cittadini, il territorio, ha sempre negato qualsiasi tipo di DIALOGO e informazione, non solo a noi, impegnati a contrastare quello che consideriamo un modus operandi sbagliato e dannoso, ma alla comunità stessa, ai suoi stessi elettori. Sembra paradossale, ma è la realtà, triste.

Noi, che insieme a quelle che uno dei leoni da FB ha definito passionarie (si scrive con una sola s, consulta il vocabolario), abbiamo cercato di argomentare le troppe criticità di quello che si sta facendo, paventando danni economici futuri, oltre a quelli ambientali presenti; informando, anche attraverso manifestazioni e proteste, non siamo stati degnati della minima attenzione.

Le proteste, sempre pacifiche e rispettose, come possono ben testimoniare le numerose forze dell’ordine sempre presenti, hanno voluto, vogliono e vorranno rendere pubblico quello che si vuol far passare sotto silenzio. Le rivendichiamo, ne faremo ancora, sempre con lo stile pacifico che ci contraddistingue. 

Siamo un gruppo di persone, giovani e non, che, oltre ad essere ambientalisti (non è una parolaccia), hanno a cuore il proprio paese, la qualità della vita, la serenità dei suoi abitanti e che pensano che quella che nelle premesse sembrava l’avventura olimpica, si stia trasformando sempre più in una disavventura, divisiva quanto altre mai. Larga parte della comunità, anche se, per ragioni varie e anche comprensibili, non ha coraggio di scendere in piazza, è perplessa, scettica, contrariata, perché l’impressione è che i giochi siano totalmente in mano ad altri, “foreste”, con zero interessi per le sorti di questo benedetto paese, se non quello di guadagnarci qualcosa (legittimo). 

Perché tutto questo?

Impossibile entrare nella testa degli altri (amministrazione), ma se pensano che i vantaggi siano molto superiori ai danni, che abbiamo ampie garanzie che non ci riempiremo di debiti, che non dovremo destinare preziose risorse al mantenimento di un impianto che ci ostiniamo a considerare inutile, perché non spiegare, dati alla mano, le cose? Mi rifiuto di credere che pensino che “andrà tutto bene”, tipo al tempo del Covid, ricordate?

Peccato, davvero, che ci ritroviamo a fare i camerieri nella nostra casa, dove i commensali sono ministri, governatori, presidenti, e noi ci ritroviamo con le briciole, la casa da riparare e i danni da pagare.


Renzo Stefani