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Pista di bob: «La lezione di Cesana non č servita a nulla e gli appelli caduti nel vuoto»

Lettere al giornale

20/02/2024

Gentilissima Redazione,

sono molto sorpresa di quanto poco si parli nella stampa nazionale dei lavori e dei preparativi per le imminenti Olimpiadi Invernali del 2026. Forse alla maggior parte delle testate il 2026 sembra alquanto lontano e i soggetti poco importanti. Ma nel frattempo, numerose opere sono intraprese o lo saranno a breve.

Opere i cui finanziamenti e il cui futuro sono quanto mai importanti, nonché poco illustrati ai contribuenti.

Mi riferisco nello specifico alla futura costruzione di una nuova pista da bob, skeleton et slittino a Cortina d'Ampezzo. Nonostante il parere negativo di cittadini e CIO, nonostante i vistosi aumenti dei preventivi, i ritardi e le mirabolanti spese per un mantenimento futuro, Sindaco e Regione persistono nel loro intento con assoluta testardaggine.

La lezione di Cesana sembra non essere servita a nulla e i numerosi appelli del Sindaco di Cesana, dei cittadini e delle numerose associazioni sono caduti nel vuoto.

Gli stessi appelli del CIO sono caduti nel vuoto.

La pista potrebbe costare fino a 120 Ml di euro, il mantenimento annuo fino a 1,5Ml. I praticanti italiani in tutto poco più di una trentina.

Per costruire la pista, anche in forma ridotta, si distruggerà un bosco di 700 larici, di cui alcuni secolari, si é già distrutto un parco avventura molto frequentato e apprezzato da famiglie e turisti e probabilmente si dovrà intervenire sui piloni della cabinovia del Col Druscé, appena installata per la Coppa de Mondo di Sci Alpino del 2021.

Senza contare che i tempi sono ristrettissimi, poco più di un anno e mezzo per le prove di messa in conformità previste per l'approvazione della struttura per i Giochi Olimpici. E sempre senza contare che i lavori si svolgeranno all'aperto in montagna e che le variabili climatiche posso già portare a notevoli ritardi.

E ricordando che molto probabilmente la struttura non entrerà mai nel circuito delle gare di specialità, già ampiamente servito da strutture più grandi e in località più facili da raggiungere.

Esattamente come già é successo per la pista di bob di Cesana per le Olimpiadi di Torino del 2006.

Cortina vuole fare brillare la sua stella con speculazioni senza senso, senza vedere il dissesto delle strade, i marciapiedi inagibili, i parcheggi inesistenti (il futuro progetto di un parcheggio vedrà i posti principalmente attribuiti a alberghi e appartamenti) e i numerosi hotels fatiscenti o disabitati da anni in pieno centro.

Pur di accontentare i dirigenti i lavori cominceranno a scapito di tutto e di tutti, ma rimarranno incompiuti con notevole dispendio di denaro pubblico tanto agognato per opere ben più utili ai cittadini. E se mai sarà terminata, giacerà inutilizzata dopo poco tempo a perenne memoria della vanità della politica.

Trattandosi della Regione Veneto, mi viene da pensare che questo progetto sarà un nuovo Vajont.

Nessuno mette in dubbio le capacità ingegneristiche italiane né la bravura delle nostre imprese di lavori pubblici.

Ma le vittime non mancheranno. Saranno i boschi, gli alberi e la fauna locali, coloro che li frequentano con rispetto e tutte le nuove generazioni che potranno solo biasimare la nostra mancanza di lungimiranza e di buonsenso.

In breve, tutti noi siamo le vittime della vanità dei nostri dirigenti politici, economicamente e socialmente. 

G.Z.

Nella foto: un'immagine del presidio di ieri all'apertura del cantiere della pista dibob - foto: Bandion.it)