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Torna JUSTO UN GOTO e diventa JUSTO UN LITRO. Il tema? Pista da bob, naturalmente

Lettere al giornale

13/02/2024

JUSTO UN LITRO

I tempi che viviamo e per quello che si legge hanno indotto l’autore a cambiare pseudonimo da Justo un Goto (cl 10) a Justo un litro. Ne vorranno molti – di litri – per digerire quanto si legge e si dice in ogni dove circa l’evento olimpico.

Sempre l’autore, tirato per il colletto da schiere di followers, non ha resistito; soprattutto il tema PISTA DA BOB lo ha tradito e la promessa di non molestare mai più il prossimo è venuta meno.

Segue, quindi, un brano che, speriamo, dia conto della vera ragione per cui la pista non si deve fare perché destinata a parco archeologico.

BOB STORY. La tutela dell’Anpezano Saurus nel XXI secolo.

Tra i più originali motivi di opposizione alla costruzione del nuovo tracciato brilla l’argomentazione spesa da Mountain Wilderness.

Gli ambientalisti ricordano che l’area della erigenda pista da bob è stata oggetto di aspri scontri di guerra; la sicurezza delle maestranze richiede una bonifica bellica da affidare al Genio Militare di Belluno.

Ora, la fine della Grande Guerra data 1918. Ma tanto non è significativo.

Al contrario mette conto ricordare che dal 1953 ebbero inizio i lavori della pista, poi, giustamente dedicata all’immenso Eugenio Monti. Non si ricordano esplosioni di ordigni e temute stragi di operai.

E’ vero che negli anni a venire i luoghi furono teatro di battaglie tra le milizie di Cadin – Cadelverzo contro i temuti “Chi da Ronco – i meo del paes”: ma a parte il massiccio uso di cerbottante, scimitarre in legno e ortaggi (a simulare, appunto, le bombe a mano), nell’ultimo secolo in loco non si ricordano esplosioni accidentali ed altro.

E’ quindi evidente che – ragionando a livello probabilistico ed in base all’esperienza del 1956 - gli argomenti agitati da Mountain Wilderness sono una provocazione bizzarra.

Ma a ben vedere agli ambientalisti suggeriamo un tema alternativomolto interessante.

Come riferitoCi dal grande Paolo Fedele – massimo esperto del mondo fossile – già negli anni ’50 durante gli scavi della curva “Sento” veniva ritrovato lo scheletro del mitico Anpezano Saurus: proprio per evitare il temuto blocco lavori, in fretta e furia due ruspe fecero polvere dei resti del temuto dinosauro. Riferisce, però, il Fedele che l’esemplare ritrovato era una femmina che aveva da poco partorito. E’, quindi, ragionevole temere che gli scheletri di altri Anpezano Saurus siano sepolti in loco.

Bisognerà, quindi, integrare il bando di appalto a che l’assegnataria dei lavori - Impresa Pizzarotti – si doti di un necroforo dei dinosauri ad evitare che in sede di scavi si disperda un simile patrimonio.

Il Grande Principe De Curtis, in arte Totò, avrebbe detto: “ma mi faccia un piacere”. Il traduttore di Google italiano - ampezzano così risponde: “zi a ve fei ciaà”.

JUSTO UN LITRO
de chel bon