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Pista di bob: anche Mountain Wilderness chiede la bonifica bellica

Redazione

10/02/2024

Mountain  Wilderness Italia ha inviato la lettera allegata al sindaco di Cortina d'Ampezzo e all'Ufficio del Lavoro del Veneto nella quale si chiede di sospendere subito ogni attività sul cantiere della prevista pista di bob olimpica di Cortina fino a quando non sarà bonificato tutto il territorio, oltre sei ettari.

«Non si dovesse procedere alla preventiva e necessaria bonifica ogni istituzione in caso di incidente si assumerà le sue  responsabilità anche e specialmente personali.» afferma Luigi Casanova, Presidente onorario di Mountain Wilderness Italia.
 

Il testo della lettera: 

Al sindaco di Cortina d'Ampezzo

Gianluca Lorenzi
segreteria@comunecortinadampezzo.bl.it
cortina@pec.comunecortinadampezzo.it

Alla Regione Veneto – Direzione Lavoro
lavoro@pec.regione.veneto.it

Oggetto: urgente una bonifica integrale dell'area e sue prossimità interessata dai lavori della futura pista olimpica di bob, skeleton e slittino a Cortina d'Ampezzo.


Egregio sig. Sindaco,
Spett. Ufficio del Lavoro,

lo scorso 30 gennaio la Camera del Lavoro di Belluno e la FILLEA - CGIL di Belluno con un comunicato stampa (in allegato) hanno lanciato un preoccupato e motivato allarme sulla situazione dei rischi nei quali potrebbero incorrere i lavoratori chiamati a costruire la pista olimpica di bob, skeleton e slittino.

I residui bellici delle guerre sono diffusi un po' ovunque sul territorio del Cadore e ovviamente su quello di Cortina, area coinvolta in aspri combattimenti. In particolare, nel comunicato si ricorda che “il cantiere sorgerà in zona limitrofa alla località Cadin, incendiata dalle granate austroungariche il 21 febbraio 1916, come peraltro dichiara lo stesso piano della sicurezza”, un piano sicurezza che afferma “il rinvenimento di ordigni bellici inesplosi appare poco probabile e si ritiene il rischio bellico residuo modesto accettabile”, non prevedendo nel cronoprogramma dei lavori alcun intervento di bonifica. 

La gran parte di questi residuati bellici sono ancora attivi. Li si potrebbero incrociare, in modo inconsapevole, nello svolgersi dei lavori. Dovesse accadere una simile situazione, o moltiplicarsi in più casi, al di là dei danni materiali che eventuali esplosioni possono provocare, la scrivente associazione affianca l'organizzazione sindacale nel denunciare il grave rischio al quale vengono sottoposti i lavoratori impegnati nel cantiere. 

Siamo a chiedere l'immediata sospensione dell'iter dei lavori appaltati e l'avvio di un'operazione di bonifica totale e vasta che non può che spettare al genio Militare di Belluno. La bonifica dovrà garantire l'assoluta certezza che sul cantiere non si verifichino incidenti, quali esplosioni, che mettano a rischio la salute e la vita stessa dei lavoratori. 

Distinti saluti

per Mountain Wilderness Italia aps
il presidente
Adriana Giuliobello