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Olimpiadi 2026, Pista di bob: Italia Nostra chiede al CIO di non concedere deroghe

Redazione

07/01/2024

La decisione di mettere a bando di appalto il progetto “light” per la costruzione della pista da bob di Cortina d’Ampezzo (29 dicembre 2023), cioè prima della pronuncia del CIO sulla scelta della sede dove effettivamente far disputare le competizioni olimpiche di scivolamento, si configura come un atto di forza e di prepotenza da parte della Società Infrastrutture Milano Cortina (SIMICO).

È indubbio che tale decisione è motivata dalla volontà espressa dal Presidente del Veneto Luca Zaia di costruire la pista a  tutti i costi, per salvare la faccia e soprattutto non perdere i finanziamenti per il villaggio olimpico e le altre opere di contesto alle Olimpiadi (strade, parcheggi, collegamenti funiviari ecc.). Per lo stesso motivo SIMICO spera che questo terzo bando non vada deserto e che ci sia un’impresa disponibile a costruire la nuova pista “Eugenio Monti”. In questo caso, si dovranno fare i conti con il CIO che anche recentemente ha confermato la volontà di far disputare le gare di scivolamento in un impianto esistente e già funzionante anche a causa dei tempi stretti che ci separano dai Giochi Olimpici Invernali
2026.

Inoltre ci sono regole e principi della Carta Olimpica e del Dossier di candidatura a cui il CIO non può derogare e che riguardano la sicurezza e la sostenibilità ambientale degli impianti sportivi per nulla garantiti dal progetto “light” della nuova pista “Eugenio Monti”. Questa, infatti, risulta mancante di ogni valutazione ambientale, elimina un bosco di larici centenari, devasta irrimediabilmente un sito di grande bellezza paesaggistica e ricca biodiversità. Per quanto riguarda la sicurezza di atleti e spettatori, il cronoprogramma non rispetta le tempistiche fissate dal Dossier Olimpico per l’omologazione  posticipando di molti mesi, al novembre 2025, gli eventi di collaudo che il Dossier ha invece fissato per dicembre 2024 e gennaio e marzo 2025.

Riteniamo che le deroghe a norme legate alla sicurezza degli atleti non siano compatibili con attività sportive ad alto rischio e la loro accettazione porti ad assunzione di responsabilità.

Italia Nostra Consiglio Regionale Veneto
Italia Nostra – Sezione di Belluno