La sceneggiata del pomeriggio del 9 dicembre al Camineto nella nuova versione Twiga-Briatore, con festa esclusiva, rumorosa oltre modo e “sciabolate di bottiglie di champagne”, fa un po’ sorridere pensando ad una riedizione dei cinepanettoni che hanno prodotto i fratelli Vanzina, o alle vacanze in villaggio stile club vacanze anni ‘80 e ‘90, o ad una sorta di club di fortunati che si possono permettere qualcuno che gli organizzi il divertimento.
Esserci o non esserci (a questi eventi)? Questo è il dilemma …
Se ci, sei qualcuno, altrimenti non sei nessuno, sembra essere il must degli ultimi tempi.
In una sorta di mancanza di ideali, quel che ci vuole, oggi, è essere parte del club di quelli che riescono a divertirsi (è questa forse la ricchezza di oggi) alla faccia di coloro i quali, loro malgrado, non riescono più a divertirsi (ed è questa la vera povertà).
Occorre comunque farsi delle domande: è questo il tipo di servizio di cui una località turistica come Cortina ha bisogno?
È ancora attuale e presente la domanda di questo tipo di eventi?
Che cosa portano questi eventi in termini di risonanza mediatica? È un vantaggio o uno svantaggio?
Vale sempre il detto dell’imperatore Vespasiano che, rispondendo a suo figlio Tito, “pecunia non olet”?
Gli operatori turistici ampezzani non rischiano un clamoroso boomerang, di fatto rendendo Cortina una sorta di luna park o paese dei balocchi, che svilisce il totale della qualità delle proposte offerte in termini ricettivi?
Manuel Fantini